Ciao Elio, «postì en pensiù»

Lo annunciano le figlie Laura con Alessandro, Daniela, i nipoti Yari, Isabel, Emily, Nadia e Christian, i fratelli, le sorelle, i cognati, i nipoti e parenti tutti.

Se n'è andato improvvisamente venerdì.
In mattinata era andato a Storo a fare delle compere; ritornato a casa, nel pomeriggio, è stato trovato esanime dalla nipote.
Era un po' che non si sentiva bene, incontrandolo ripeteva spesso “fo faigo a fa tot e a resperà”, faccio fatica a far tutto e a respirare.

Persona affabile e gentile con tutti, a volte sembrava un po' burbero ma buono come il pane, incontrandola aveva sempre la sua battuta spiritosa sdrammatizzando i suoi acciacchi.

Elio nasce a Baitoni nel 1948.
I genitori sono papà Pietro e mamma Lina, che muore nel 1967 e toccherà alla sorella Giuliana fare da mamma ai fratelli più piccoli, tanto che verrà insignita per la sua dedizione di mamma ai fratelli del premio “Bontà” che esisteva allora in Trentino, era il 1969.
Elio è il più anziano dei fratelli e sorelle: Giacomo, Mirco, Giuliana, Luciana e Claudia.

Gran lavoratore, ancora dodicenne il papà lo manda a fare il “paracua”, giovane malghes dietro la mandria, sulle malghe del Brenta, lontano da Baitoni. A diciotto anni con altri giovani di Baitoni che non trovano lavoro in valle, emigra in Svizzera in Val Calanca a tagliare graniti e beole.
Lavoro duro, ma la paga è buona.

Ritorna a Baitoni e fino al 1975 gira l’Italia lavorando con una ditta di sondaggi.
Nel 1975 su consiglio dell’amico Valerio Ferruccio gerente dell’ufficio postale di Baitoni fa domanda alle poste e viene assunto come postino: destinazione Canazei, dove nelle ore libere svolge anche il lavoro di guardiano, lassù il lavoro non manca.

Vi rimane vent'anni, poi lavora alcuni anni a Trento e pochi, gli ultimi fino al pensionamento, negli uffici locali della bassa Val del Chiese, ritornando al paese natio Baitoni.
Molto apprezzato ovunque, ha svolto il suo lavoro con diligenza e impegno, benvoluto per la sua gentilezza e disponibilità nelle sue mansioni quotidiane di postino.
A Canazei conosce la moglie Maria e lei e le due figlie Laura e Daniela sono lo scopo della sua vita, ampliato poi dall’arrivo dei nipoti: Yari, Isabel, Emily, Nadia e Cristian.
Legame fortissimo con fratelli e sorelle sempre uniti nel momento della gioia, ma specialmente anche in quello delle sofferenze e della prova. che la vita ha loro riservato, rimarcando se ce ne fosse bisogno il detto sponsale, “uniti nella buona e cattiva sorte”.

Elio dopo il pensionamento è sempre stato attivo, “go semper da fa”, ho sempre da fare, diceva, fare la legna, coltivare granoturco e patate nei campi dei “Gregi”, ma amava la sua indipendenza dopo la mancanza della moglie Maria nel 2000.
Un pensiero forte e accorato per lo zio Elio arriva anche dal Perù dal nipote David Capelli.

David fa parte della organizzazione “Mato Grosso” e alcuni anni fa ha lasciato il suo lavoro in Italia, è partito per il Perù ha formato la sua famiglia aiutando i più poveri e cercando di insegnare un lavoro ai suoi giovani peruviani: attualmente ha una scuola di oltre 30 ragazze che imparano la sartoria.

I funerali saranno celebrati lunedì 30 corrente nella chiesa  Madonna del Rosario alle ore 14.30 dal parroco don Andrea Fava.
La salma sarà presente in chiesa alle 13.45 per la recita del Santo Rosario.

Ciao Elio, amavi i monti della Calva, lassù ti aspettano quelli del cielo.
Sentite condoglianze.

Nelle foto Elio Zaninelli con la famiglia

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