08 Marzo 2022, 09.21
Salò Valsabbia
Lettere

«L'ennesima occasione persa»

di red.

In merito alla voglia degli studenti del Fermi di riunirsi in assemblea per discutere di cosa sta accadendo in Ucraina, intervengono con una lettera aperta anche una trentina di docenti


Ecco la lettera nella sua forma integrale.

Capita, talvolta, che l’eccezionalità di alcuni momenti storici, come quello che stiamo tragicamente vivendo a causa del conflitto russo-ucraino, portino le persone a far convergere il bisogno di confrontarsi e dialogare sulle ragioni e assurdità delle scelte umane.
In maniera concomitante e poi, sinergica, sia gli studenti che i docenti del Liceo Scientifico Statale “Enrico Fermi” di Salò (BS) stavano cercando di organizzare un momento di informazione, dialogo e condivisione, come se ne stanno svolgendo in tante scuole in questi giorni, su quanto sta accadendo da oltre una settimana non solo in Ucraina, ma nel mondo intero.

L’idea stava prendendo la forma di un’Assemblea d’Istituto straordinaria (tra l’altro: a parte quella per l’elezione dei rappresentanti, gli studenti son due anni che non fanno Assemblee) per lunedì 7 marzo, anche perché nei giorni scorsi abbiamo assistito a un quotidiano, corale e preoccupato invito da parte degli studenti a “parlare della guerra” coi vari docenti nelle ore mattutine.

Questo non era solo l’intento degli studenti e dei docenti del Liceo Fermi, ma anche l’invito a parlare della cultura della Pace secondo il comunicato del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi del 24 febbraio 2022: “Di fronte ai gravi avvenimenti di oggi, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, invita a riflettere assieme alle scuole, alle studentesse e agli studenti, a tutto il personale sull’articolo 11 della Costituzione italiana […]. Le nostre scuole da sempre mettono al centro del percorso educativo questi temi e, responsabilmente, educano le nostre ragazze e i nostri ragazzi a una cittadinanza consapevole e al rifiuto della guerra. Sia la Pace il tema della nostra riflessione comune e del nostro ‘essere scuola’ insieme”. (fonte MIUR)

Ma agli studenti e ai docenti del Fermi questa possibilità non è stata concessa
perché per la Dirigente, prof.ssa Maria Gabriella Podestà, prevalgono altre priorità.
Quali? La DS non ha gradito le modalità con cui è stata avanzata la proposta. Trattandosi di un’Assemblea studentesca non poteva essere anche un’esigenza dell’Area di Storia e Filosofia!

Nonostante gli studenti abbiano presentato regolare domanda
– con l’elenco dei docenti partecipanti e degli argomenti che sarebbero stati trattati –, secondo la DS andava fatta con modalità diverse da quelle proposte (modalità che lei stessa avrebbe discusso solo con gli studenti) e in tempi diversi: poiché a partire dall’8 marzo, e per due settimane, nell’Istituto, si svolgeranno le prove Invalsi, l’Assemblea poteva essere posticipata, non solo “prevedendo” che la guerra sarebbe durata ancora a lungo, ma soprattutto, disattendendo totalmente l’urgenza sentita dagli studenti.

Tutto questo nascondersi dietro spuri formalismi cela il vero problema della questione: la DS è convinta che i docenti abbiano strumentalizzato gli studenti.
L’affermazione è assolutamente falsa. L’assemblea degli studenti è stata richiesta dagli studenti e organizzata dagli studenti ma nulla può impedire a studenti e insegnanti di collaborare in un momento così grave per tutti noi.
Noi riteniamo che nel nostro Istituto si sia verificata un’ingiustizia nei confronti di tutta la comunità scolastica, ingiustizia ancor più intollerabile poiché ha impedito un’occasione di dialogo sugli infausti fatti bellici in corso.

Se la scuola è il luogo dell’incontro propositivo e formativo perché bloccare una sana iniziativa, appellandosi a motivazioni pretestuose e prive di sostanza?
Se gli studenti reclamano (a gran voce e in tutte le classi!) il bisogno di un dibattito coi loro docenti, perché mostrarsi così ostili e insensibili verso i promotori del dialogo?
Se alle istituzioni scolastiche è affidato il compito di insegnare il libero e democratico esercizio del confronto perché non cogliere la bontà dell’iniziativa proposta?

Noi crediamo che la DS abbia perso, per l’ennesima volta, l’occasione per favorire la legittima iniziativa di un momento formativo fra studenti e docenti.

Questa nostra lettera aperta vuole essere una forma di civile e pubblico dissenso nei confronti dell’atteggiamento della Dirigente, atteggiamento che ha precluso un momento di dialogo intorno a un argomento che sta inevitabilmente facendo riflettere tutti sulla vita e sulla vita e sulla morte.

Lettera firmata da una trentina di docenti del Fermi







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