Il protocollo d'intesa spacca la minoranza

Giovedì scorso, con una solo punto all’ordine del giorno, il Consiglio comunale di Salò ha approvato lo schema del protocollo d'intesa tra Regione Lombardia, Ats Brescia, Asst Garda e Comune di Salò, finalizzato alla realizzazione di una struttura socio-sanitaria territoriale a Cunettone.

A favore hanno votato l’intera maggioranza e anche i consiglieri di minoranza Giovanni Ciato e Francesco Cagnini (Salò Futura) con Marina Bonetti (Lega Salvini-Insieme per Salò). Contraria invece Manuela Zaminato (Salò Futura).

L'approvazione fa seguito alla delibera della Giunta regionale che ha delineato il futuro assetto organizzativo del sistema socio sanitario, facendo leva sul potenziamento dell'offerta territoriale di prossimità.
Per Salò è stato previsto di collocare in un unico luogo le funzioni più prossime al cittadino: prevenzione e promozione salute, cure primarie, ambulatori specialistici e servizi integrati con il Comune di aspetto sanitario e sociale.

«Con questo progetto si restituisce a Salò il ruolo comprensoriale nell'ambito della prevenzione sanitaria» ha dichiarato il sindaco Cipani.
Comune di Salò e Asst Garda inoltre si impegnano a valutare la possibilità di attivare posti letto di ospedale di comunità sul territorio comunale.

Quanto all’ex ospedale il sindaco ha annunciato la sua nuova destinazione turistico/ricettiva: « Sarà un nuovo albergo con servizi di elevata qualità che permetterà anche di riqualificare ulteriormente il centro storico con il teatro a poca distanza».

Il capogruppo di Salò Futura Giovanni Ciato ha motivato il voto favorevole: «In passato non eravamo d'accordo su alcune scelte come la proposta di individuare il Presst all'ex Enel ma oggi si presenta una situazione nuova e diversa che cambia totalmente la visione del problema mantenendo tutti i servizi erogati nel territorio anche se restano preoccupazioni e criticità da affrontare a Cunettone in tema di trasporti, viabilità e sicurezza».

Marina Bonetti ha ringraziato il sindaco per aver “tenuto duro in questi anni”, considerando l’accordo valido in quanto «È l'ultima occasione per far tornare la sanità territoriale a Salò».

Contraria solo Manuela Zaminato, anche lei consigliere per Salò Futura: «Una proposta a scatola chiusa, immodificabile, improvvisata, indecente e irricevibile – ha detto, ritenendo la fretta sempre una cattiva consigliera -. Sarebbero stati necessari il coinvolgimento ed il confronto con la cittadinanza, invece ci ritroviamo subito e definitivo il cambio di destinazione d'uso dell'ex ospedale, in cambio della promessa di realizzare qualche cosa su un’area che già appare limitata».

Per motivare lo strappo con i consiglieri del suo stesso gruppo, Manuela Zaminato ha diffuso il giorno dopo una nota che riportiamo a parte nella sua forma integrale.