Metro Brescia-Tormini, al vaglio diverse ipotesi

E' l'Università di Brescia che sta portando avanti lo studio di prefattibilità, progetto che ha mosso i primi passi grazie a Giulio Maternini, docente di Economia dei trasporti e alla collaborazione con il suo staff.

Ieri pomeriggio 20 dicembre, nella Sala dei Provveditori del Municipio di Salò si è svolta la terza di cinque convocazioni del Comitato di pilotaggio per la realizzazione di un «sistema di trasporto rapido di massa a guida (semi)vincolata da Brescia a Villanuova sul Clisi - Roè Volciano con possibile prosecuzione per l’area del Garda e della Valle Sabbia».

Entro febbraio 2023 si individuerà il sistema di trasporto più adatto tra le otto differenti tecnologie prese in esame: busvia, filovia, tramvia, metropolitana leggera.

Poi, nel giro di altri quattro mesi si sceglierà il tracciato, tra le due ipotesi in campo: a fianco della 45 bis o passando nel centro dei paesi. Dopo quattro mesi, quindi nell’autunno 2023, si giungerà all’analisi costi-benefici e si chiuderà lo studio di prefattibilità.

Un’opera titanica: 18 km per un costo stimato, con grande approssimazione, tra il miliardo e il miliardo e mezzo di euro.

Le richieste dei sindaci dei territori interessati (Brescia, Mazzano, Rezzato, Nuvolera, Nuvolento, Paitone, Prevalle, Gavardo, Villanuova, Roè Volciano) sono chiare: attanagliati da traffico e smog, chiedono soluzioni e politiche di mobilità sostenibile.

Un progetto importante e necessario, lo dicono i dati sulla mobilità che, lungo la direttrice Brescia-Tormini, parlano di un flusso giornaliero tra i 25 e i 35mila veicoli sulla 45 bis, e tra i 10 e i 15mila veicoli sulla SP 116 Virle Treponti – Villanuova, oltre ad essere una strada che registra un tasso di incidentalità tra i più alti a livello regionale e provinciale.