Dalla montagna alla cava, prima e dopo l'intervento umano

Sabato mattina si è tenuto presso la sala consigliare del Comune di Prevalle un seminario dal titolo “Il paesaggio delle cave, dall’identità del lavoro alla riscoperta della dimensione estetica”.

Tutto il lavoro dei relatori si è incentrato sulla realtà estrattiva locale in tutte le sue sfaccettature: dall’economia dell’indotto, al valore aggiunto del lavoro artigianale, alla dimensione paesaggistica del post estrazione, alla valorizzazione di tutte queste componenti per il tramite di un ecomuseo.

Non è solo un caso che la sede ospitante sia anche la sede dell’“Ecomuseo del botticino”; la collaborazione dello stesso con l’università di Milano Bicocca  ha permesso di creare percorsi di valorizzazione che vanno al di là del prodotto marmo in sé, ma anche delle realtà sociali in cui queste attività si collocano.

Dopo il saluto del vice sindaco di Prevalle,  l’onore di dare il via ai lavori veri e propri è toccato ad Alberto Mantovi e alla sua relazione sulla geologia della zona, l’intervento del sindaco di Botticino Donatella Marchese, che ha toccato l’aspetto economico-occupazionale, Elena dell’Agnese sulla definizione di paesaggio, Monica Amari sulla progettazione di un masterplan culturale, il sindaco Paolo Bonvicini di Serle che ha parlato della valorizzazione del territorio del suo comune, Nunzia Borrelli, che ha spiegato cosa e che finalità abbia un ecomuseo, ed infine Marco Luppis, che ha spiegato come raccontare il lavoro e la storia di queste attività.

Una storia che ha segnato la morfologia della nostra terra e le popolazioni che in essa si sono sviluppate. Una storia che avrà ancora molti capitoli da scrivere e molti testimoni che la racconteranno.