Miele e tartufi, prelibatezze delle Pertiche

Apicoltura, che passione. La sa bene una coppia di Odeno di Pertica Alta, Costantino Brescianini e la moglie Maria Quistini che operano nella piccola località valsabbina con oltre tre milioni di api da cui nasce anche una «chicca»: il miele al tartufo.

«TRENTADUE ANNI FA - racconta Costantino, cha da sempre vive a Odeno - ho sposato Maria di Navono e l’ho portata qui con me. E con lei è arrivata la passione delle api, passione che Maria ha coltivato da sempre». È la fine degli anni Settanta, quando i due, che oggi fanno parte della «Comunità produttori terra tra i 2 laghi Garda-Valsabbia», frequentano i primi corsi di Apicoltura: «Io - racconta Maria - a casa mia avevo le api, e quando sono arrivata ad Odeno sentivo che mi mancava qualcosa, perché non ne più sentivo il ronzio. Così convinsi Costantino a diventare apicoltore con me.

Ma non fu impresa particolarmente difficile, perché la passione era nascosta anche in lui». Costantino Brescianini, dapprima muratore e poi messo comunale, si buttò a capofitto nella sua passione per le api condivisa con Maria: «Oggi abbiamo oltre sessanta alveari distribuiti tra Odeno, Tormini e Sabbio Chiese, per un totale di api che, a seconda del periodo dell’anno, vanno da un milione e mezzo a quasi cinque milioni». I due producono ad Odeno dell’ottimo miele, il «Millefiori Alta Valsabbia», a Tormini e Sabbio Chiese invece la produzione si concentra verso il miele di acacia e quello di castagno.

COSTANTINO è anche appassionato cercatore di funghi, e quindi nel frattempo emerge anche un’altra idea: «Ad un incontro tra apicoltori sentii parlare di tartufi. Mi appassionai, e da cercatore di funghi sopra la superficie ci aggiunsi la ricerca, sotto la superficie, del tartufo». Costantino e Maria iniziarono a partecipare, da Salò a Torri del Benaco, da Toscolano Maderno a Montichiari, ai mercati bresciani per proporre sia miele che tartufo: «Intanto - dice ancora Costantino - a Odeno diedi vita ad una piantagione di tartufo: piantai circa 200 piante, dal carpino al nocciolo ed alla quercia, che mi permettono di raccogliere dagli 8 ai 10 chili di tartufo ogni anno, con l’aiuto dei miei 5 cani: Lilla, Zara, Lady, Badila, e la piccola Clivia».

E nel ritrovarsi da una parte il miele e dall’altra il tartufo, nacque l’idea innovativa: «Perché non provare a realizzare il miele al tartufo? E nel 2002 feci la prima prova». Dopo tutta una prima serie di esperimenti, oggi il miele al tartufo è pronto, preparato nel momento adatto e con la quantità giusta: «Si usa miele «Millefiori» - spiegano - con un 10% circa di tartufo della Vallesabbia (su quale sia la specie di tartufo prescelta, preferiscono mantenere il segreto), per un prodotto che è apprezzatissimo sul formaggio valsabbino stagionato».

Ora i coniugi stanno provando anche a realizzare il miele alle noci: «Si utilizza miele di castagno con pezzettini di noci; ed anche questo appare prodotto assai apprezzato». Costantino e Maria possiedono anche gli asini, usati per la pulizia del prato: «Ora ce ne sono 6, ma ne abbiamo avuti anche tredici. Purtroppo lo scorso 22 marzo, di notte, un asino ci è stato sbranato da un orso». In un anno, i 2 producono una ventina di quintali di miele: «Il prodotto migliore si ha a Odeno - aggiungono ancora i due - e la maggior quantità a Tormini e Sabbio Chiese, dove la stagione calda dura più a lungo». Ma è solo a Odeno dove miele e tartufo riescono ad incontrarsi e a creare un mix di prima qualità.

Massimo Pasinetti
Da Bresciaoggi

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