04 Gennaio 2012, 08.00
Pertica Alta
Incendio

In cinque fuori casa

di Ubaldo Vallini

Ingenti danni per l'incendio che ieri č divampato a Livemmo di Pertica Alta e che ha costretto la famiglia Piccini a cercare un tetto altrove.

 
Sono arrivati veloci i Vigili del Fuoco, da Vestone e da Gardone Valtrompia, da Salò e da Brescia, con un gran numero di uomini e una decina di mezzi fra autopompe, “polivalenti” e fuoristrada.
Col massimo dell’impegno hanno salvato le stanze edificate più in basso, ma per il tetto e per i locali che c’erano immediatamente sotto ormai non c’era più nulla da fare.
Danni ingenti ieri a Livemmo di Pertica Alta.
E un’intera famiglia composta da papà, mamma e tre figlioli costretta ad andare ad abitare per un bel po’ di giorni da un’altra parte.
 
“Ah bel Natale davvero” commentavano i paesani, che sono corsi in gran numero a dare i primi aiuti con le canne per annaffiare gli orti e poi si sono fermati sconsolati ad osservare le operazioni di spegnimento da parte dei più esperti pompieri arrivati in mezz’ora.
Ad impressionare sono gli ettolitri di acqua che finiscono con l’impregnare tutto quello che sta di sotto e che magari non è ancora annerito dal fumo e dalle fiamme.
Trascorrono le ore – per spegnere e bonificare per bene ce ne sono volute quattro – e ad ogni minuto che passa il danno aumenta: si inzuppano muri, mobili, materassi...
 
E intanto il fumo continua incessante.
Anzi aumenta ad ogni tegola che viene sollevata o quando si strappa via dell’isolante. Soffoca e poi riparte.
Quasi un lutto, quello che si vedeva ieri sulle facce ammutolite dei perticaroli.
 
Anche perché ad andare a fuoco è stata la villetta costruita al prezzo di tanti sacrifici e un po’ alla volta da Fabrizio Piccini, operaio stampista quarantenne.
Quel tetto, in particolare, è stato rifatto solo un paio d’anni fa. Lui e la moglie Francesca hanno tre figli: Martina che frequenta la Terza elementare, Marco che ha cinque anni e Angelo che ne ha solo due.
 
“Per fortuna che è successo di giorno, fosse capitato la notte ci saremmo rimasti tutti quanti” diceva Fabrizio ieri agli amici, abituato com’è a vedere sempre il meglio nelle cose che gli capitano.
E’ per questo che tutti gli vogliono bene.
Se n’è accorta una vicina di quel fumo denso che saliva direttamente dalle tegole invece che dai comignoli.
Passava sotto in auto ed è stata lei la prima a dare l’allarme, ai compaesani e poi ai Vigli del Fuoco.
 
Erano già passate le undici e nella villetta che al civico 48 di via Provinciale si arrampica sulla montagna, proprio di fronte al campo sportivo di Livemmo, non c’era nessuno: Fabrizio era al lavoro in azienda a Casto, Francesca e i bimbi erano appena andati a trovare i nonni che abitano poco distante.
Erano attesi per il pranzo: in questi giorni c’era da approfittare del periodo di vacanza dalle scuole per vederli un po’, sti bambini.
Ora li potranno coccolare alla grande, e avranno anche l’occasione di consolare i loro genitori, visto che si sono trasferiti tutti quanti là.
 
Un’operazione di spegnimento delle fiamme piuttosto complessa, pare che un pompiere abbia rischiato anche di finire di sotto scivolando sulle tegole ghiacciate.
Ad ogni modo c’era tanto fumo, per questo è stato chiesto il supporto di un’ambulanza dei volontari di Vestone.
Poco chiare le cause del disastro, sulle quali indagano gli esperti del Comando di Brescia: probabile il corto circuito.
 


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