Inquinamento: 45 giorni di “mal-aria”

«Con l’inizio del nuovo anno è possibile avere il quadro completo del 2010 per quanto riguarda la qualità dell’aria bresciana, e i dati sono preoccupanti: anche quest’anno a Brescia è stato più che doppiato il numero massimo di 35 giorni con aria “fuori legge” consentito dalle normative comunitarie.
Secondo i dati di Arpa Lombardia, nella nostra città i giorni in cui la concentrazione media di PM10 ha superato la soglia dei 50 μg/m3 sono stati ben 89, più che a Milano (dove è stata superata 87 volte). In Lombardia solo a Monza respirano aria peggiore della nostra, avendo avuto 92 giorni di esubero nel 2010».

È quanto afferma il una nota il Circolo Legambiente di Brescia che evidenzia come la qualità dell’aria di Brescia città sia in peggioramento negli ultimi anni.

Ma com’è andata in Valsabbia? L’unica centralina che registra le concentrazioni inquinanti di Pm10 si trova a Odolo.
Nel corso del 2010, sempre secondo i dati dell’Arpa, i giorni con esuberi sono stati 45. In dettaglio: 18 a gennaio, 9 a febbraio, 6 a marzo e 12 a dicembre.
La situazione peggiore si era registrata nel gennaio scorso, quando per ben 15 giorni consecutivi, dal 15 al 29, la concentrazione di polveri sottile aveva superato il livello d’attenzione, arrivando al picco di 100 μg/m3 registrato il 27 gennaio.

L’altro periodo nero per l’aria odolese è stato dal 10 al 17 dicembre, altri otto giorni consecutivi di “mal-aria”, con le concentrazioni di Pm10 che hanno oscillato fra i 52 e i 75 microgrammi per metro cubo.
Il 2010 è terminato con tre giornate di esubero delle famigerate “particelle sottili”, dal 29 al 31 dicembre. L’ultimo dato disponibile, di domenica 2 gennaio 2011, è di 50 microgragrammi, il valore di soglia di preallarme.

I dati di Odolo fanno pensare che gli esuberi, in questo caso, siano provocati in buona parte anche dal riscaldamento domestico, visto che i giorni in cui si registrano i valori più alti sono quelli con le giornate più fredde dell’anno.
Una recente indagine a livello regionale aveva individuato quali fonti del Pm 10 il trasporto su strada per il 32%, il riscaldamento domestico per il 29% (il 95% del quale costituito dalla combustione della legna) e l’off road per il 14%, con un ruolo importante - quantificato nel 63% - dei mezzi agricoli.

«Il problema dell’aria va risolto su grande scala – conclude la nota della sezione cittadina di Legambiente –, con provvedimenti di portata almeno regionale. Questo non esime però ogni amministrazione locale dal dare il proprio contributo alla lotta all’inquinamento atmosferico».

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