I cacciatori ai nastri di partenza saranno quest’anno 29.907; poche centinaia in meno rispetto alla stagione venatoria precedente, quando erano 30.727, ma davvero un notevole calo rispetto a vent’anni fa quando erano ben 48.499.
«Il cacciatore è corretto e responsabile, davvero impegnato nella tutela della fauna e dell’ambiente. Tradizione, cultura, rispetto sono le parole chiave per guardare la futuro con maggiore tranquillità per tutti».
È questo secondo l’assessore provinciale alla Caccia, Alessandro Sala, l’identikit del cacciatore ideale. Cacciatore che potrà dar sfogo alla sua passione per l’arte venatoria a partire dal prossimo 16 settembre, data ufficiale di apertura della stagione 2007/2008, con anticipo al 2 settembre per alcune specie come la Cornacchia grigia e nera, il Merlo e la Tortora. La presentazione è avvenuta ieri mattina nella sede dell’Assessorato provinciale.
I cacciatori ai nastri di partenza saranno quest’anno 29.907; poche centinaia in meno rispetto alla stagione venatoria precedente, quando erano 30.727, ma davvero un notevole calo rispetto a vent’anni fa: infatti le doppiette «attive» erano ben 48.499 nel 1987. Nonostante la lenta «erosione», comunque, il nostro territorio resta regno incontrastato dell’arte venatoria. Nel bene e nel male, bisogna dirlo. Perché a volte pochi bracconieri rovinano l’immagine di un’intera categoria. Da sempre però su questo fronte è stato fermo e costante l’impegno dell’assessore Sala.
«Il bracconaggio non è caccia. - ha spiegato ieri mattina Sala, ma lo ha anche scritto a tutti i cacciatori - Il cacciatore deve essere in primo luogo corretto. In particolare mi preme sottolineare l’esigenza di non recare danno alle colture agricole, di evitare ogni sorta di pericolo per le persone, di comportarsi lealmente con gli agenti di vigilanza e con gli altri cacciatori. Alla giusta rivendicazione del diritto ad esercitare serenamente l’attività venatoria deve sempre corrispondere il dovere di osservare scrupolosamente le regole, scritte e non. È questo il tipo di cacciatore con cui l’opinione pubblica, spesso critica nei confronti del mondo venatorio, vorrebbe avere a che fare.
«La caccia - ha continuato Sala - ha accompagnato l’umanità lungo tutta la sua storia; oggi è soprattutto una passione da custodire per ritrovare le nostre origini, è un’arte che insegna il giusto rapporto tra uomo e natura. Per questo motivo crediamo che il cacciatore, erede di una cultura secolare e gestore dello spazio naturale, possa contribuire attivamente alla salvaguardia della fauna selvatica e alla conservazione dell’ambiente in modo sempre più attento e consapevole. L’arte venatoria, se praticata correttamente e nel rispetto delle regole, è soprattutto un modo per valorizzare la tradizione, le identità e specificità locali del nostro ricco territorio».
Soddisfazione poi è stata espressa da Sala nei confronti della nomina di Enzo Venini a presidente del Wwf nazionale. «Mi piacerebbe riuscire ad avere un rapporto ottimale con gli ambientalisti. Conosco già Venini e sono fiducioso che con lui si possa intraprendere un percorso di confronto vero e leale. È una persona di rigore e onestà intellettuale e sono certo potremo trovare un terreno comune di confronto».
Particolarmente importante per Sala è che, dopo le tensioni degli anni passati, il clima possa essere sereno anche nel rapporto con le guardie volontarie, rappresentanti di associazioni ambientaliste. Su questo fronte sono stati emanati nei mesi scorsi apposti regolamenti. Con le nuove disposizioni si ribadisce in modo inequivocabile che le Guardie volontarie operano in coordinamento con gli agenti di Polizia provinciale (che sono gli unici agenti ad avere la delega di polizia giudiziaria, fatto salvo ovviamente il caso di flagranza di reato) e sulla base di piani di coordinamento e fogli di servizio che definiscono dettagliatamente modi e luoghi di intervento.
Da quest’anno tutto il settore delle guardie è di competenza dell’assessore provinciale alla Polizia e alla sicurezza Guido Bonomelli. La normativa che disciplina l’attività venatoria è piuttosto complessa ed è spesso difficile comprenderne esattamente ogni sfumatura. Ciò porta a volte il cacciatore a commettere, anche involontariamente, delle violazioni che ben potrebbero essere evitate con un po’ più di attenzione. Per evitare ciò a tutti i cacciatori è stato distribuito un vademecum dove si ricordano le norme comportamentali del cacciatore.
Vediamo alcune tra le novità più significative di questa stagione. Per quanto riguarda l’addestramento e l’allenamento dei cani è consentito nei terreni incolti, liberi cioè da colture in atto, e nei terreni boschivi (fatta eccezione per quelli di recente rimboschimento) dal 18 agosto al 9 settembre nelle giornate di lunedì, mercoledì, sabato ed il pomeriggio delle domeniche a partire dalle 14 ed è subordinato al possesso del tesserino venatorio regionale con indicato l’Ambito di appartenenza.
Per quanto riguarda la caccia vagante in pianura, dal 2 al 16 settembre è consentita la caccia da appostamento temporaneo alle seguenti specie: Cornacchia grigia, Cornacchia nera, Merlo e Tortora nelle giornate di giovedì e domenica sino alle 13, fermo restando che per la Tortora e il Merlo la chiusura è anticipata al 24 dicembre e per la Cornacchia la chiusura è anticipata al 24 gennaio 2008.
La caccia alla Beccaccia inizia invece mezz’ora dopo l’orario da calendario per debellare la «caccia alla posta». Il prelievo abusivo della Beccaccia comporta, in aggiunta alle sanzioni di legge, il risarcimento del danno faunistico di 500 euro per ogni animale. Per quanto riguarda la zona delle Alpi, nel comprensorio della Bassa Valcamonica la caccia vagante alla selvaggina stanziale è consentita solo dal 1 ottobre al 29 novembre. Sui versanti e a ridosso del «Giogo del Maniva», ricadenti nella zona Alpi di maggior tutela, è vietata la caccia alla selvaggina migratoria (comuni di Collio e Bagolino). La caccia al cinghiale aprirà il 20 ottobre e si potrà praticare su aree per ben 10mila ettari. Per quanto riguarda invece gli ungulati il via è per il 16 agosto.