La carica dei 180 mila

Circa 180 mila italiani ogni anno ricorrono alla chirurgia estetica per la correzione di difetti fisici. Sono donne, ma anche uomini e sempre più spesso minorenni.
Ma, soprattutto, una buona parte (15-20%) di chi non è contento della propria immagine soffre di depressione e perciò ricorre al chirurgo plastico.
Tra questo tipo di pazienti è infatti particolarmente diffuso il disturbo di dismorfismo corporeo, che può causare il 'male di vivere'.

Ma come il dismorfismo corporeo può influire sulla psicologia delle persone e spingerle ad andare 'sotto i ferri'?
I difetti fisici che lamentano i pazienti sono spesso immaginari, o, se presenti, sono piccole anomalie per le quali il paziente nutre una preoccupazione eccessiva. Silvio Bellino, psichiatra dell'università di Torino, ha dimostrato che a soffrirne è il 15,7% dei pazienti in attesa di intervento; il 20% secondo altri studi.
E si tratta di malati che potrebbero guarire se curati con la psicoterapia comportamentale anziché con l'intervento chirurgico: subito dopo l'operazione, infatti, spesso spunta un altro presunto difetto, che richiede un secondo, terzo, quarto intervento, e purtroppo per alcuni il circolo vizioso è spezzato dal suicidio.

Lifting a viso e collo, riempimento delle rughe con i filler, plastica seno e occhi sono i 'ritocchi' più comuni, anche se non senza rischi. I ricercatori della Pennsylvania State University di Hershey (Usa) su 'Plastic and Reconstructive Surgery', hanno rivelato che si verifica una morte ogni 5 mila liposuzioni praticate da chirurghi plastici specializzati.
E se si tiene conto che in Italia se ne fanno 60 mila l'anno, ci potrebbe essere circa un decesso al mese.

Quanto alla mastoplastica, l'operazione che consente di cambiare forma e dimensioni del seno, sono 25 mila le protesi inserite ogni anno in Italia. In molti casi però i tessuti a contatto reagiscono formando una capsula di tessuto fibroso che con il tempo si contrae fino a indurire e deformare il seno.
A questi casi si aggiungono le operazioni mal eseguite: in Italia si moltiplicano i medici che si definiscono chirurghi estetici. Solo a Roma, infine, praticano circa 500 'chirurghi estetici', "ma gli iscritti romani alla Società italiana di chirurgia plastica e ricostruttiva, che richiede la specializzazione - dice Mario Pelle Ceravolo, docente di Chirurgia plastica al Master universitario di Padova - non sono più di 30".

fonte Adnkronos

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