Il riposo dell'Idra

Non stiamo parlando, ovviamente, del mitico mostro a nove teste, vittima della seconda fatica di Ercole, ma del battello da 130 posti passeggero che da qualche anno nel periodo estivo solca le acque dell’Eridio, fungendo da trasporto pubblico integrato e facendo la spola più volte al giorno fra i sette scali di Lemprato, Crone, Vantone, Anfo, Vesta, Ponte Caffaro e Baitoni.

Riposa, dicevamo, ricoperto e ben protetto dalle intemperie invernali, attraccato al porticciolo di Crone.

Soddisfatto non tanto lui, il battello, quanto il comandante Cesare Tavelli di Antares, per come è andata la stagione:
«Dimentichiamoci di quel che è successo l’anno scorso, col Covid a farla da padrone – ci ha detto Tavelli -. Quest’anno abbiamo ripetuto i “numeri” dell’anno precedente, il 2019.
Non possiamo che essere contenti: la bella stagione è cominciata un po’ in ritardo, ma abbiamo recuperato grazie al bel tempo che ci ha accompagnati nel mese di settembre».

Quanto ai numeri, sono stati 8.316 i passeggeri per i quali sono stati staccati i biglietti (non tutti paganti), metà dei quali hanno effettuato il giro completo di andata e ritorno.
Gli altri sono coloro che hanno utilizzato il battello per la sola andata o il ritorno, dedicandosi per l’altra metà alla biciletta, alla scarpinata lungo i sentieri in montagna o a precorrere la gettonatissima ferrata della Sasse fra Vesta e Baitoni.

Fra i biglietti “non pagati” un migliaio sono quelli offerti in convenzione con le strutture ricettive trentine, altri forniti ai disabili o ai loro accompagnatori.
«Tante le biciclette caricate, fino a un massimo di venti per volta» ci ha detto il comandante.

Partito come sperimentazione una dozzina di anni fa, il servizio di trasporto pubblico sul lago d’Idro è diventato ormai irrinunciabile, tanto che si ipotizza di estere le corse anche ai periodi primaverile ed autunnale, forse già dal prossimo anno.