Dopo aver "spezzettato" il suo pensiero sullo spazio dedicato ai commenti agli articoli, la lettrice qui lo espone con maggior completezza. Pubblichiamo volentieri.
Ecco. Questa è la domanda fondamentale: "cosa vogliono gli abitanti del Lago?". In tanti anni, non l'ho ancora capito. Ci sono persone che si sono interessate con onestà della cosa, c'è stato chi ha strumentalizzato la questione, chi l'ha usata per crearsi un trampolino di lancio. In ogni caso, troppe opinioni differenti che spesso amplificano i già rumorosi campanilismi. Bisognerebbe lavorare in squadra. Dico "bisognerebbe" perché la crisi che il nostro paese sta attraversando e il malconento indirizzato al di là delle Alpi hanno dimostrato che l'Italia intera non è in grado di esercitare il suo ruolo in una squadra più ampia (l'Europa), da cui si pensava di ottenere solo benefici, dimentichi dei propri doveri. Nel piccolo, manca alle nostre comunità una dimensione corale, senso di responsabilità (penso ai recenti avvenimenti) e mancanza di progettazione comune. Idee geniali ma isolate non vanno da nessuna
parte.
Queste sue osservazioni hanno gia' ricevuto risposte negative da due tribunali e dal parere tecnico "pro veritate" degli ingegneri Majone e Giacomelli. Sono piu' costose e inadeguate rispetto alle altre. Non risolvono nessuno dei quattro problemi sul tappeto: sicurezza, salubrita',energia, irrigazione e si nascondono dietro un'ipotetica e contradditoria difesa ambientale che vede il lago con un livello costante di 1,5 metri piu' basso della sua capacita'. Si puo'continuare a dare degli incompetenti agli altri e sperare in un giudice a "Berlino", ma si puo' anche pretendere una dichiarazione che spazzi via le piu' che fondate preoccupazioni di tutti di non essere fregati. Il livello minimo dal quale non si puo' derogare se non per eccezionali casi di sicurezza deve essere concordato e firmato.
Credo tutti ricordino che il parere degli abitanti del lago negli anni recenti e stato straordinariamente palese: basti ricordare le due raccolte di firme nel 2004 e nel 2008 e i due presidi nel 2007, stupefacenti per la partecipazione che hanno saputo raccogliere intorno all obiettivo "Salviamo il Lago d Idro". Cosa vuole la gente per il proprio territorio e stato allora ampiamente dichiarato e dimostrato, talmente chiaramente che "chi aveva necessita di rompere le fila" di questa forte e
crescente consapevolezza locale di rispetto del proprio ambiente ha dovuto "forzare la mano". Come? Un conto e sapere da piu di 100 anni che esiste una paleofrana e per decenni pompar acqua senza mai far cenno alla sicurezza degli abitanti del lago, un conto e completare il monitoraggio e decidere poi come mettere in sicurezza non solo l acqua ma anche le persone, un conto e invece procurare allarme sull incolumita della popolazione dando per definitivi e certi dei dati tecnicamente impossibili,
buoni pero per giustificare interventi spropositati per il territorio locale e per le casse dello Stato, ma - guarda caso giusti e su misura per le esigenze produttivistiche. E corretto da parte delle istituzioni? Divide et impera Con un inaspettato quanto inspiegato distacco delle istituzioni locali dalla loro gente, la coesione locale ha subto l assurdo shock dell AdP 2008 intitolato appunto alla "messa in sicurezza"; va tuttavia ricordato che 2 delle 4 Amministrazioni locali firmatarie
hanno pagato lo scotto della loro firma perdendo le successive elezioni. Oggi, lo sventolio di qualche soldo ed il panico da catastrofe hanno forse raccolto qualche confuso, ma tra la gente locale resta ancora chiaro il concetto di come contribuire allo sviluppo nazionale senza che sia necessario sconvolgere e distruggere l identita del territorio in cui vive. Il problema vero e che il rispetto dell ambiente, che sta crescendo nella sensibilita
dei singoli italiani, non e purtroppo ancora tra le priorita delle Istituzioni italiane, che sono molto pronte, attive ed organizzate a progettare e a cominciare a realizzare infrastrutture, meglio se gigantesche, ma sono invece ancora troppo disgregate e sopite per quanto riguarda la salvaguardia di quell enorme bene nazionale che e l ambiente.
Se fosse questa sensibilità ? So che per lei Bini questa é eresia , ma se il Marxismo ha fallito é per questa umanità implicita nella sua dottrina , cosí gli stati a matrice marxista sono stati sconfitti da quelli a matrice capitalista.
Il comunismo prima e il socialismo poi a matrice marxista fallisce la sua mission , quella di umanizzare il rapporto padrone lavoratore in favore del primo , contro chi si risolve in favore del padrone . perché ? Perché il capitale inteso come quello per il "profitto" e non quello per il "bene comune" , pensa di meno ai bisogni di ognuno , ma serve di piú a tutti . Ora lei vorrebbe inserire nel capitalismo un nuovo valore " l'ecologico ambientale" : ogni contaminazione del capitale nella storia ha dimostrato che chi si rende meno spurio e incontaminato , restando il piú fedele nei suoi riguardi , vince. Questo perché abbiamo svuotato di ogni significato i valori tradizionali e li abbiamo sostituiti con la volontà di avere, qui , subito , sulla terra.Chi crede di poter vincere questa forza con quei valori che ormai hanno perso la loro battaglia in favore di questa forza, per certi versi nuova ma con un'anima antica , si illude.
... potrebbe chiedersi cosa c'entra tutto questo con il Lago. Beh quei certuni non sono molto diversi da quel tale che per rimanere a galla in una barca buca , si sforzava di vuotarla non curandosi di chiudere il foro.
Non c'e' niente di ecologico e ambientalista nelle proposte sopra espresse. C'e' l'asportazione di mezza montagna con costi, inquinamento e trasporti esagerati rispetto allo scavo di una galleria. Una ferita insanabile. Nemmeno la qualita' delle acque potrebbe migliorare dal momento che i livelli rimarrebbero molto piu' bassi della effettiva capacita' del lago. Sul tuo ragionamento ho delle perplessit, che sia vero che un puro liberismo faccia meglio al capitalismo di una socialdemocrazia non e' stato fino ad oggi dimostrato.
Ma credo che tu abbia capito bene il mio discorso. Nelle forme da te distinte di democrazia lo stato lascia la libera iniziativa al capitale.
cio che ho scritto puo essere forse letto come un punto di vista ambientalista, oppure persino marxista, oppure idealista, oppure altrodal mio punto di vista sono solo generalizzazioni che allontanano dal discorso su cio che una politica dotata di buon senso civico e di attenzione al proprio territorio avrebbe dovuto fare e non ha fatto, giustificandosi con la tracotanza dell investito di pubblica autorita che decide si per tutti ma ostentando solo il proprio individualismo. Il rimedio
quindi non si cerca neppure: si critica con sdegno chi sta sulla barca a mani nude e si preoccupa del buco, mentre chi il buco l ha creato sta con fare arrogante sul pontile e si tiene il mastice ben stretto in mano. La barca, ricordiamolo, e di tutti. Purtroppo la miopia del proprio tornaconto personale ha accorciato la vista a troppi. Davvero va a tutti bene cosi? Stiamo davvero tutti meglio cosi? Non mi sento sola a rispondere di no. Quanto ai dati su asportazioni di terra
oppure di roccia, Sig. Vaglia, chissa chi li sa quelli giusti altra guerra di dati, per chi ha memoria.
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ID19229 - 30/04/2012 11:38:01 - (mik69ca) -
Ritengo molto interessante il suo apporto alla questione. Però, a mio giudizio c'è un'ulteriore e prioritaria domanda da porsi. Ma gli abitanti del lago d'Idro cosa ne vogliono fare del loro territorio? A me sempre che le risposte sia molte, variegate e ben confuse. Se non si risponde a questa domanda non si andrà da nessuna parte. Lei suggerisce ottimi punti di partenza ma se la gente, gli amministratori non sono sensibili a tutto questo resteranno parole vane. Ripeto rispondiamo a questa domanda e dopodichè ci si mette attorno ad un tavolo per lavorare tutti insieme nel costruire un progetto comune.