18 Maggio 2007, 00.00
Idro
Eridio

La trattavia continua

Lago d’Idro, ennesimo round. Nuova riunione ieri in prefettura tra tutte le parti che ormai da tempo si confrontano sul miglior modo di gestire le preziose acque dell’Eridio.

Lago d’Idro, ennesimo round. Nuova riunione ieri in prefettura tra tutte le parti che ormai da tempo si confrontano sul miglior modo di gestire le preziose acque dell’Eridio.

Presente anche Enel che ha proposto di liberare 5 milioni di litri d’acqua oltre ad una quota di riserva: agricoltori e Comuni, che fino a qualche settimana erano divisi da una netta frattura sono adesso dalla stessa parte e hanno risposto no, ritenendo insufficiente agli usi agricoli quel volume e rilanciando a 5 milioni di metri cubi più altrettanti cinque. In questo caso, fatto salvo il minimo vitale del lago a 367,40 metri, e la quota di massimo invaso indicata dal piano di protezione civile a 368,50, i Comuni sarebbero disposti a togliere la famigerata tura che blocca lo svaso Enel e che costa all’azienda un bel po’ di quattrini.

Alfredo Lomi dell’ufficio comunicazione dell’Enel, ieri pomeriggio ha poi fatto sapere che l’azienda, dopo aver avanzato una soluzione e ascoltato le esigenze dei Comuni lavorerà in questi giorni per «aggiustare la proposta: la nostra non è una posizione di chiusura, ci siamo presi del tempo per fare le nostre valutazioni. La stagione estiva è alle porte e sarà impegnativa per tutti, l’augurio è che si arrivi ad un accordo soddisfacente per tutti».

Un piccolo spiraglio sembrerebbe quindi aprirsi, se ne saprà di più lunedì dalle 18: per quell’ora è infatti convocato il nuovo tavolo che sta comunque lavorando in maniera serrata per giungere al più presto ad una soluzione che possa essere accettata da tutti: «Si deve trovare una soluzione – dice il sindaco di Bagolino Marco Scalvini – noi abbiamo chiesto un sacrificio all’Enel e nel momento in cui lo farà noi toglieremo quello sbarramento. Ma quello che più conta è salvaguardare il lago, che oggi è un soggetto tutelato e con esso vanno tutelati tutti coloro che in qualche misura ne dipendono».

«In ogni caso – aggiunge il sindaco di Idro Augusta Salvaterra – mi auguro che al più presto si possa trovare un accordo. Quando c’è un tavolo per le trattative e tutti ci mettono la buona volontà, i risultati arrivano. Noi abbiamo chiesto all’Enel un po’ di buona volontà: mi auguro che abbiano recepito le nostre esigenze e possano capire cosa c’è da fare al più presto».
Insomma, questo benedetto maggiore carico di acqua servirebbe a tutti: il lago inoltre non è a secco, e una gestione oculata è importante: «Se c’è stato qualche disaccordo con gli enti rivieraschi nei giorni scorsi – dice Alessandro Baronchelli presidente provinciale della Copagri – ora è passato, anzi mi viene da dire che qualcuno abbia troppo esasperato i toni. In ogni caso noi abbiamo sempre rispettato le loro esigenze, ma pure noi abbiamo bisogno di essere ascoltati. L’estate è alle porte e non possiamo più aspettare: il tavolo di lavoro va avanti e mi auguro si arrivi presto a risultati concreti».

«Credo che una serie di riunioni così ravvicinate – aggiunge il direttore dell’Unione provinciale agricoltori Giovanni Trerotola – sia un segnale positivo, voglio considerarlo il sintomo di una volontà comune di raggiungere un accordo. Certo è che la proposta di Enel non ci soddisfa». Luglio sarà il mese di maggiore fabbisogno per gli agricoltori: 30 metri cubi al secondo nel periodo di massima irrigazione (che diventeranno 24 dal 21 agosto), ma al momento gli agricoltori sono molto preoccupati «perché già 33 milioni di metri cubi annui sono proprio il minimo necessario. Al momento siamo al minimo, e sicuramente non possiamo andare al di sotto, e quindi non possiamo accettare quanto proposto da Enel. Capisco - riconosce Giovanni Trerotola - che tutti abbiano le loro esigenze, che l’azienda ci rimette dei soldi e vuole togliere la ’tura’, e che i Comuni abbiano le proprie necessità. Noi però stiamo facendo fatica, stiamo lavorando con lo stretto necessario e i campi hanno sete. Ripeto, il fatto che già lunedì ci si incontri nuovamente è senz’altro sintomo che c’è la voglia di arrivare presto ad un accordo».

di Mario Mattei
Da Bresciaoggi


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