22 Ottobre 2008, 00.00
Idro
Eridio

Chi sbaglia paga

di Ubaldo Vallini

Non avevano permesso il doveroso accesso agli atti. Il Coordinamento delle Pro loco di Anfo, Bondone e Idro aveva fatto ricorso e nei giorni scorasi i Comuni di Anfo, Bagolino e Idro sono stati condannati a pagare le spese.

Non avevano permesso il doveroso accesso agli atti ed il Coordinamento delle Pro loco di Anfo, Bondone e Idro aveva fatto ricorso. Nei giorni scorsi la sezione bresciana del Tar della Lombardia ha dato loro ragione, così i Comuni di Anfo, Bagolino e Idro sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e degli oneri di legge che riguardano il procedimento stesso.
L’accesso agli atti e la “messa in mora” interessava tutto l’incartamento in possesso dei Comuni rivieraschi in merito alla gestione del lago d’Idro, questione da tempo assai “calda” e non solo in Valle Sabbia.

“Mentre la Regione Lombardia ha comunicato il proprio assenso mettendo a disposizione i relativi incartamenti, i Comuni interessati non hanno invece dato alcun riscontro, determinando in questo modo la formazione del silenzio rigetto – precisano dal Coordinamento con un comunicato -. A questo punto ci siamo trovati nella condizione di ricorrere contro di loro presso il Tar affinché fosse garantito il diritto precostituito”.
“In corso di causa, ‘obtorto collo’, i comuni hanno comunicato l’assenso all’accesso – si aggiunge -. Concordando sul fatto che è cessata la materia del contendere, per il Coordinamento è ad ogni modo fondamentale la condanna dei comuni al pagamento delle spese processuali: il fatto dimostra ancora una volta che il modo di agire della Pubblica Amministrazione non risponde alle aspettative dei cittadini del lago, che sono fortemente avversi alla realizzazione della terza galleria, opera che comprometterà irrimediabilmente lo status di lago naturale regolato”.

“Ci costerà circa 3mila euro – conferma il vicesindaco bagosso con delega alle questioni lacustri Enzo Melzani -. Resta in fatto che quella documentazione era già stata fornita al Coordinamento dagli uffici della Regione. Da parte nostra non c’era dunque nessuna volontà di nascondere qualche cosa”.
E adesso? “Adesso che quelli del Coordinamento hanno in mano tutti quei documenti ci verranno pure a dire qualche cosa di nuovo, altrimenti cosa l’hanno fatto a fare tutto sto casino?” afferma il classico uomo della strada... pardon del lago.

Intanto, mentre il Coordinamento delle Pro loco con il contributo del Comitato di difesa lago d’Idro e fiume Chiese è impegnato nella sua battaglia legale, Comuni e Regione Lombardia portano avanti l’accordo di programma siglato lo scorso 5 agosto. Intesa che è diventata ufficiale con la pubblicazione sul Burl avvenuta giusto l’altro ieri.
Il documento sul quale è stata siglata la pace istituzionale prevede l’accettazione da parte dei comuni rivieraschi, più quello di Lavenone, delle nuove opere di regolazione del lago d’Idro.

Strutture, come una nuova traversa ed una nuova galleria di scarico, che saranno realizzate con l’obiettivo di ripristinare idonee condizioni di sicurezza dell’Eridio, bacino che le autorità ritengono alle prese con possibili piene e con una incombente paleofrana all’incile capace di chiuderne lo sbocco naturale.
Un accordo di “portata storica” e su questo tutti convergono in Valle Sabbia: su fronti opposti però.

Da una parte ci sono i sindaci di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone, convinti di esser riusciti ad imprimere una svolta risolutiva ai problemi che da sempre affliggono il lago, aprendo la strada ad equi provvedimenti in merito a livelli e qualità dell’acqua.
Dall’altra ci sono i Comitati degli ambientalisti che non credono alla effettiva pericolosità della paleofrana e temono piuttosto che l’intesa con la Regione possa aprire la strada ad un eccessivo sfruttamento dell’acqua a fini agricoli ed energetici, come del resto è accaduto per gran parte del secolo scorso.
Un fronte, quest’ultimo, la cui compattezza pare però tutt’altro che granitica e sono in molti sul lago ad aspettarsi per le prossime settimane posizioni anche assai divergenti.
Fra i fattori da prendere in considerazione per i “distinguo”, ovviamente, anche e soprattutto le elezioni comunali del prossimo anno.


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