Che succede al cimitero di Idro?

Lapidi da sistemare, erbacce ovunque... l’incuria sembra imperare ovunque, nel vecchio cimitero di Idro, quello che apre a poca distanza dalla parrocchiale che i lacustri hanno dedicato a San Michele.

Il tutto documentato da una lettrice che ci ha inviato alcune fotografie esplicative, chiedendoci se ci sembrava una bella cosa che il camposanto fosse ridotto a quel modo: «Una situazione di degrado che è vergognosa e che indica davvero poco rispetto per i nostri morti».

Abbiamo girato la segnalazione al sindaco del centro lacustre, Aldo Armani: «La signora deve avere un poco di pazienza ancora, siamo impegnati anche su quel fronte - ci ha detto il primo cittadino -. Abbiamo infatti in progetto di spendere per la ristrutturazione del cimitero un milione di euro, proprio perché riteniamo doveroso avere rispetto per i nostri morti».

Si tratta di fondi dei Comuni di confine che verranno erogati in due anni, quindi anche l’intervento verrà attuato in due tranche.
«Stiamo seguendo l’iter dei progetti e se tutto va bene dovremmo riuscire ad affidare l’appalto per la prima parte dell’intervento da 500 mila euro in autunno».

Le prime sistemazioni sono previste proprio all’interno del cimitero, dove non solo saranno risistemati gli arredi, ma verrà anche riorganizzata la struttura, ricavando anche nuovi spazi per le tumulazioni.

La seconda tranche con altri 500 mila euro interesserà invece la parte esterna.
Per questa operazione occorrerà però attendere un altro anno.

Idro è alle prese anche con la risistemazione del municipio, coi lavori fermi al palo ormai da cinque anni, a causa del fallimento della ditta che ha effettuato le demolizioni.

Ne è nato un contenzioso che ha richiesto l’intervento del ctu nominato dal Tribunale di Brescia: «Se riusciamo a risolvere velocemente la questione possiamo passare anche subito ad una variazione del progetto e ad una nuova gara d’appalto – è la speranza del sindaco -. Diversamente potremmo doverci imbarcare in una causa che ci porterebbe via altri anni».