Piero Simoni, maestro di cultura

La fondazione “Piero Simoni” che gestisce il Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo ha dedicato questo sabato una serata intitolata “Caro maestro”, per ricordare il fondatore del Gruppo Grotte e del museo, il maestro Piero Simoni, a un anno dalla sua scomparsa

Per l’occasione ha voluto chiamare una serie di persone che lo hanno conosciuto e frequentato nella sua qualità di archeologo “dilettante”, come lui amava definirsi, ma non solo, a portare la propria testimonianza personale.

La piccola sala Bruni Conter del museo ha ospitato autorità, familiari, amici e conoscenti del maestro che nel corso della sua lunga vita ha lasciato un segno indelebile nella storia del Novecento gavardese e della Valle Sabbia.

Dopo il saluto del presidente della fondazione “Piero Simoni”, Marcello Zane, è toccato al giornalista Enrico Giustacchini invitare al tavolo dei relatori le persone che hanno portato il loro ricordo personale.

Prima però, i saluti istituzionali del sindaco Davide Comaglio, che ha ricordato la figura esemplare del maestro Simoni e il suo lascito, il museo archeologcio, al quale la comunità gavardese deve dare continuità: “Nel progetto di riqualificazione del centro storico finanziato con un bando regionale – ha ricordato il primo cittadino – è previsto proprio l’ampliamento del museo”.

A dare il via agli interventi la presidente dell’Ateneo di Salò, Elena Ledda, che ha raccontato dei suoi tanti incontri con Simoni, dapprima da studentessa poi nella frequentazione dell’Ateneo del quale il maestro è stato membro per ben 35 anni: “Una persona cordiale, semplice e di grande disponibilità” ha ricordato la presidente.

Affettuoso il ricordo dei nipoti Stefano e Matteo Simoni, di quando il nonno raccontava loro delle storie, racconti tratti a volte dai sui libri oppure dai poemi epici che, da grande affabulatore, affascinavano loro da bambini. E poi l’attenzione alla scuola, l’aiuto nei compiti e la passione per la lettura che è riuscito a trasmettere loro.

Molto bella la testimonianza dell’ex alunno Aldo Amici, che lo ha avuto come maestro alle scuole elementari di Gavardo dal 1959 al ’62, che riportiamo integralmente a parte.

A nome del Gruppo Grotte Gavardo il ricordo dell’amico Carlo Pettini, che ha ripercorso il cammino fatto a partire dalla fondazione del gruppo speleologico alla fondazione del museo, le numerose campagne di scavo e le attività culturali, dalle pubblicazioni ai convegni.

L’attuale direttore del museo gavardese, l’archeologo Marco Baioni, ha messo in luce le sue qualità di innovatore nel campo dell’archeologia, lanciando anche l’idea di un convegno che approfondisca questo aspetto del maestro Simoni.

Anche Raffaella Poggiani Keller, già Soprintendente ai beni archeologici, ha evidenziato le sue qualità di ricercatore moderno nell’ambito dell’archeologia, capace di instaurare collaborazioni scientifiche a livello accademico sia nazionali sia internazionali.

Marcello Zane ha ricordato anche le sue qualità di scrittore, non solo della ricca produzione scientifica, ma anche di quella letteraria, nella quale si era cimentato in tarda età, con una raccolta di racconti e due romanzi, scritti attingendo a dei manoscritti che aveva iniziato in giovane età e poi lasciati in un cassetto.

Ne è emerso un ritratto a tutto tondo di una persona curiosa, amante della cultura e dello studio: passioni che è riuscito a trasmettere anche alle tante persone che lo hanno frequentato.

In foto:
- da sin. Giustacchini, Poggiani Keller, Zane
- i nipoti Stefano e Matteo Simoni