Una festa «intergenerazionale»

Può la ricorrenza dei 50anni dalla ritrovata autonomia di un Comune, che venne declassato a frazione di quello vicino e più grande da una legge promulgata nel periodo fascista, coinvolgere allo stesso modo gli anziani, che ricordano, e i giovani desiderosi di capire e di essere protagonisti?

A Barghe sembra proprio di si visto che in occasione della festa organizzata nei giorni scorsi proprio per salutare questa ricorrenza, si sono ritrovati tutti insieme: da Giulio Mineni che fu sindaco fra il 1964 ed il 1970, accompagnato dal segretario Domenico Tomaselli che nell’ormai lontano 1957 ebbe il compito di far ripartire la “macchina amministrativa” di Barghe, fino alla giovanissima Miriam Scalmana che insieme al fratello Giulio e gli amici Stefano, Marco, Maurizio e Robi hanno messo in scena ed accompagnato con un rock che più hard non si poteva la storia dell’autonomia ritrovata, impersonando i protagonisti dell’epoca.

Lo stesso argomento è stato poi affrontato in rima da Bruna Benellini, apprezzata poetessa locale che per giunta è originaria di Sabbio Chiese, lo stesso paese che, complici le decisioni di Mussolini, aveva avuto il ruolo di “usurpatore” di municipalità.
A far da “collante” non poteva mancare la banda San Gottardo, che per l’occasione di è esibita nell’”Inno di Mameli”, ma anche nel brano “Barghe fa da sé”, quanto mai in tema, scritto da Carlo Boschi e riadattato per gli ottoni barghensi dal maestro Rosina. “Un compleanno che andava doverosamente festeggiato” ha detto la presidente del Consiglio provinciale Paola Vilardi, intervenuta insieme al sindaco Oriano Ceresa, al presidente Acb Carlo Panzera e al consigliere provinciale Gianantonio Girelli, anche lui ez sindaco del centro valsabbino.

Fra gli ospiti anche l’assessore Alessandro Sala, il presidente comunitario Pasini ed un buon numero di sindaci anche dalle valli vicine. Per l’occasione sono stati assegnati quattro attestati di benemerenza ad altrettanti cittadini che hanno assunto il ruolo di “modello positivo”:
Giambattista Guerra che ha immortalato nel libro “Il mio cavaliere” gli uomini, i luoghi e le tradizioni di una Barghe che sta velocemente cambiando; Andrea Pasini che ideato il logo scelto a rappresentare il circuito nazionale Mountain Bike per il 2007; Gianluca Pedrotti per il premio meritato con la sua tesi di laurea, Rubes Piccinelli per la sua partecipazione fra i comici a Zelig.

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