28 Novembre 2007, 00.00
Barghe
Servizi ai disabili 1

Clima lacustre per il nuovo Cdd

di Ubaldo Vallini

Si č risolta lunedě sera con una decisione presa da una maggioranza “trasversale”, e con molti mal di pancia, la vicenda che da alcuni anni vede al centro dell’attenzione degli amministratori valsabbini il futuro Cdd (centro diurno disabili).

Si è risolta lunedì sera con una decisione presa da una maggioranza “trasversale”, e con molti mal di pancia, la vicenda che da alcuni anni vede al centro dell’attenzione degli amministratori valsabbini il futuro Cdd (centro diurno disabili) della Valle Sabbia e la Casa Alloggio per disabili edificata a Idro su terreno comunale dalla Cooperativa “Il Faro”.
Da una parte una nuova struttura progettata per sorgere a Barghe, vicino all’attuale sede del Cdd, su un terreno acquistato a prezzo agevolato dalla Curia.
Dall’altra la Casa Alloggio di Idro voluta dai genitori dei ragazzi disabili della Valle Sabbia, con il sostegno di molti sindaci, che però si ritrova senza la possibilità di essere gestita a dovere per mancanza di “accreditamenti” da parte della Regione Lombardia, col rischio di rimanere inutilizzata per diversi anni.

Alla fine ha prevalso la decisione di trasferire il nuovo Cdd a Idro, ampliando quella che avrebbe dovuto essere solo una Casa Alloggio.
“Non avevamo alternativa – ha detto il presidente comunitario Ermano Pasini -. Ad indicarci questa soluzione è stata la presa di posizione quasi unanime da parte della Conferenza dei Sindaci e soprattutto la relazione tecnica rilasciata dall’Ufficio di Piano che ha indicato l’opzione Idro come la soluzione migliore”.
Per dargli ragione hanno alzato la mano in 32 lunedì sera, anche dai banchi delle minoranze. Si sono astenuti in 18, anche dai banchi della maggioranza, due delegati hanno manifestato la loro contrarietà e quattro sono stati coloro che sono usciti dall’aula prima del voto.

Il più acceso sostenitore del “no” al trasferimento a Idro è stato il sindaco di Barghe Oriano Ceresa che ha messo avanti a tutto la necessità che strutture di questo tipo possano usufruire di un retroterra culturale adeguato. Condizioni che Barghe ha saputo costruire negli anni organizzandosi e specializzandosi nel volontariato, favorendo forme evolute di integrazione.
“Ricordo che a Idro avevano addirittura raccolto le firme per impedire la realizzazione di una Casa Alloggio” ci dice Angela di Agnosine, una delle mamme coinvolte nella disabilità dei loro figli.
Le ricordiamo che è rimasta in minoranza anche fra i genitori, nel lamentarsi del cambiamento. “Per forza, l’alternativa era quella di finire nei guai come cooperativa “Il Faro” a causa delle difficoltà incontrate nel gestire la struttura di Idro – insiste lei -. Però non venite a dirci che si sta facendo una cosa giusta”.

Angela ha fatto il conto dei chilometri in più che i 24 ragazzi attualmente ospiti del Cdd dovranno sopportare per recarsi a Idro: “172 chilometri con i quattro pullman a disposizione, sono ore da trascorrere sull’autobus – ci dice -. Questo perché Barghe è baricentrico rispetto alla Valle, Idro invece no. Per quanto mi riguarda, se il trasferimento verrà realmente attuato, sarò costretta a chiedere l’assistenza domiciliare continuativa, ampiamente penalizzante per mio figlio, oppure a cercare alternative al di fuori da questo Distretto sanitario”.

Chi fra gli amministrator si è astenuto o ha voltato contro non ha dubbi: “Bene la decisione di dare una mano ai genitori in difficoltà con la struttura di Idro. Approfittarne per risparmiare sulle spese previste per la sistemazione dei disabili della Valle, però, rischia di diventare la classica pezza che è peggio del buco”.


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