La testimonianza

Dino Mora era tra gli undici escursionisti rimasti sotto la slavina di domenica pomeriggio. Assieme al lui anche il genero Fausto Plodari che stava per diventare papà.
Dino ce l’ha fatta, diventerà nonno. Fausto invece è rimasto intrappolato in quell’inferno di neve e non sarà mai padre.
Nel corpo Dino Mora porta i segni della violenza della neve, nelle parole, strozzate dal dolore, le emozioni vissute domenica al Maniva.
Il racconto di quei drammatici istanti è tutto in poche frasi: «È stata una frazione di secondo - ha detto - mi ero già fermato nel punto più estremo che si poteva raggiungere, poi abbiamo fatto ancora qualche metro, ci siamo fermati di nuovo ed è successo tutto». Dino ha cercato subito di dare l’allarme: «Un mio amico è corso a valle, io non sapevo se lui ce l’avrebbe fatta così ho chiamato con il mio telefonino mia moglie e le ho detto di avvisare subito il 118».
Dino Mora una volta dato l’allarme non è restato inerte, ma si è messo a scavare con le mani dove fino ad un attimo prima c’erano i suoi amici: «Ho trovato solo un corpo, poi sono arrivati i soccorsi con i cani e li hanno recuperati tutti».

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