27 Luglio 2023, 09.00
Bagolino
Storia e cultura

Duecento anni fa l'inaugurazione del Ponte Ranieri

di Luciarosa Melzani

Meglio conosciuto come “Ponte Prada”, il ponte che collega Bagolino con la provinciale per il bresciano e il trentino - e che all’epoca permise ai Bagossi di uscire dall’isolamento - fu inaugurato il 27 luglio 1823


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In questo periodo ricorrono 200 anni dall'inaugurazione del "moderno" Ponte Ranieri - meglio conosciuto come “Ponte Prada” - che collega Bagolino con la provinciale per il bresciano ed il trentino: un'opera a suo modo straordinaria che permetterà anche a Bagolino di uscire dall'atavico isolamento.
 
Poco distante dal nuovo, nel punto più stretto dell'impressionante e profondissima forra sul Caffaro, si staglia il ponte "vecchio" che risale al 1301 d.C.; un ponte storico che permetteva il transito di uomini e merci da e per Bagolino.
Costruito nei primi anni del 1300 d.C.lungo l'antica via che da Bagolino conduceva fino alla Piana del Caffaro, il Ponte di "Prada di sotto" permetteva ai Bagossi di collegarsi con il "mondo".

A vedetta del Ponte un’incantevole Santella del XVII secolo intitolata a San Nepomuceno, con dipinti ai lati esterni l'effige di San Giorgio e San Rocco: affidando ai Santi la buona riuscita dei loro viaggi: chissà quanti Viandanti si saranno segnati con fede al passaggio. Non dimentichiamo che al tempo quella via che conduceva fino a valle si snodava senza protezioni lungo il fiume dove a momenti il Caffaro "muggiva" oltremodo insidioso.
 
A seguito del crollo e successiva ristrutturazione del Ponte Vecchio avvenuta nel 1807 d.C., seguendo l'avvento di "tempi nuovi", si rende egualmente necessaria la costruzione di un ponte più moderno.
 
Il nuovo Ponte, ad arcata unica, verrà costruito con il concorso del governo austriaco, su progetto dell'ing.Caminada: un’opera ardita e degna di plauso inaugurata nel 1823  d.C. dallo stesso Vicerè G. Ranieri del Lombardo Veneto, il Principe Ranieri dal quale deriverà il nome: un Ponte carrozzabile che per più di un secolo congiungerà Bagolino al resto d'Italia.
 
A ricordo dell'evento richiamo un articolo ritrovato durante le mie ricerche in argomento  riportato sul giornale “La Provincia di Brescia” che testualmente così illustrava il fatto:
 
" .......lasciata (i Reali)  poi dopo Anfo la strada di Valle (essi) si degnarono di prendere la nuova strada che con sommo dispendio ha aperto il ricco ed importante comune di Bagolino per mettersi in comunicazione con il resto della Valle, e quindi anche con Salò e Brescia.
Giunte le LL.AA.II (i reali) al punto ove questa nuova strada deve attraversare il torrente Caffaro, si degnarono di scendere per visitare gli importanti lavori del grandioso ponte in pietra che poggiando dall'una falda del monte all'altra deve con un solo arco sovrastare ad enorme altezza alle acque del torrente che ivi precipitano in un profondissimo burrone.

Furono quivi le LL.AA.II  inchinate dall'ingegnere Caminada f.f. d'Ingegnere in capo della provincia, ed autore del progetto della strada, e del ponte, che loro mostrò minutamente l'importante lavoro, e S.A.I il serenissimo arciduca Vicere (Ranieri) dopo di avere il tutto esattamente osservato si degnò di esternare la sua soddisfazione all'ingegnere pel modo  con cui erasi combinato l'arditissimo congegno dei ponti e delle armature in si difficile situazione"
 
"Anche l'interno di Bagolino era vagamente adornato, e tutta la popolazione era uscita per incontrare le LL.AA.II.
Smontarono le LL. AA.II alla casa Benini ove la Deputazione all'amministrazione comunale aveva avuto cura di far loro allestire l'alloggio ed ivi ricevuti gli omaggi delle Autorità ed impiegati si degnarono poi di convitarne a pranzo i principali.
Il dopo pranzo le LL.AA.II onorarono di lor far visita il forno fusorio comunale che era in attività, ed alcune delle principali fucine in cui assistettero alla fabbricazione dell'acciaio , ed alla costruzione dei vomeri. Viddero pure il mulino Comunale.
La sera tutto il paese era riccamente illuminato, e ridondante di una popolazione esultante, in mezzo alla quale le LL.AA.II si degnarono di passeggiare per qualche tempo".

"Anche i monti che circondano il paese erano illuminati e specialmente quello che forma prospetto alla Casa Benini in cui erano alloggiate le LL.AA.II in cui vedevasi in caratteri d'immensa dimensione  le cifre delle LL.AA.II.. Su questo monte furono pure incendiati diversi fuochi artificiali che le LL.AA.II si degnarono di osservare dalla Loggia della casa che occupavano.
 
"La mattina del susseguente giorno 27 dopo di aver sentita la S.messa nella Chiesa Arcipresbiteriale riccamente adornata le LL.AA.II si posero in viaggio accompagnate e seguite da tutta la popolazione, e giunte al luogo del nuovo ponte sul Caffaro scesero e vi furono ricevute dalle Autorità e dal Clero ivi radunati.

 Essendosi S.A.I. il serenissimo arciduca Vice Re degnato di cedere alle suppliche della Deputazione Comunale di voler colle stesse sue mani collocare la prima pietra dell'arco del Ponte, la cerimonia ebbe luogo previa la benedizione della pietra da parte dell'Arciprete che pronuncia in tale occasione una bene adattata alla locuzione , e poi susseguita dal canto dell'Inno Ambrosiano, e da replicate salve di mortaretti". (La benedizione è impartita da Pelizzari don Angelo seguito da solenne processione).

"Sotto la pietra S.A.I. fece collocare diverse monete d'oro e d'argento portanti l'effige di S.M. l'Augustissimo nostro Sovrano. Venendo steso Protocollo della funzione ...si degnò .....col permettere che il nuovo Ponte venga onorato col nome di Ranieri. Numerosa banda musicale faceva eccheggiar l'aria di festosi concerti, e le acclamazioni della popolazione esprimevamo la viva loro riconoscenza..."
 

Ecco una curiosità desunta da un annuario del 1904 d.C. del Circondario di Salò: E' assolutamente proibito portare macchine fotografiche dalla Fortezza di Anfo al Ponte Ranieri (Prada)
 
Tra il 1980-1982 d.c., innalzato secondo metodo
e tecniche moderne, viene ultimato il Nuovo Ponte in cemento che oggi ancora congiunge Bagolino alla Provinciale.





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