«Lim»: addio polvere di gesso

Un gigantesco schermo “touch screen” da settantasette pollici appeso alla parete, il proiettore che pende dal soffitto e la tastiera del Pc sul tavolo. Ecco che la lavagna diventa interattiva e multimediale (lim) la novità non riguarda solo l’assenza della polvere di gesso in perenne sospensione nell’aula.

La sperimentazione prevede che in tutta la Valle Sabbia siano 34 gli insegnanti della scuola primaria che hanno da poco iniziato un corso, finanziato dall’Ufficio Scolastico Regionale, che li porterà a saperla utilizzare al meglio.
Intanto di “lim” ce ne sono due, ad Agnosine e a Sabbio Chiese.
Entro settembre saranno messe a disposizione di tutti i plessi del circolo didattico di Agnosine che sono sette: oltre ai già citati, dunque, ci saranno Odolo, Agnosine, Bione, Preseglie, Barghe e Provaglio VS.

Antonio Butturini, dirigente scolastico bassaiolo prestato alla Valle Sabbia, uomo di scuola col “pallino” dell’informatica nel sangue, mentre attraversiamo l’atrio mette le mani avanti: “Si badi bene, lungi da noi l’intenzione di rimpiazzare l’azione dell’insegnante con una qualsiasi forma di innovazione tecnologica – ci dice -. Certo la tecnologia aiuta ad insegnare e ad apprendere meglio”.

Apre la porta dell’aula e si scusa dell’intrusione, chiede il permesso alla maestra Vittici che stava spiegando ai ragazzini l’utilizzo di exel e ci fa vedere. Due colpetti con l’indice sullo schermo e si apre il programma che simula in tutto e per tutto una lavagna: a parte il cancellino per cancellare e i finti matitoni per scrivere parole che poi il software trasforma andando a cercare i “font nella memoria dell’hard disk”, qui c’è la possibilità di caricare sfondi a piacere.
Così è sufficiente aprire una cartina geografica o un questionario di storia o un grafico per iniziare la relativa lezione, aggiungere e togliere elementi. Se serve di passare ad altro si può naturalmente “salvare” il lavoro svolto.

Ma c’è di più, oltre la semplice didattica in classe, le letture collettive o l’eccezionale resa in “motivazione” degli studenti: “Questa tecnologia ci aiuta, quando occorre, ad annullare le distanze – ci dice Butturini -. Con la banda larga è possibile infatti condividere esperienze fra plesso e plesso comunicando in tempo reale. Ovvio che serve una gestione oculata di queste enormi potenzialità”.
Va da sé, infatti, che se è possibile la comunicazione fra Agnosine e Sabbio lo è anche con l’altro capo del mondo. Verrebbe da dire che ogni ragazzino lo fa già con il proprio Pc in casa e proprio qui sta il punto: la scuola è in grado di esercitare l’opera di mediazione necessaria per evitare che il web si possa trasformare nel bosco tanto caro alle fiabe, quello col lupo.

Cambia solo lo scenario, insomma, i pericoli restano. Ecco perchè è di fondamentale importanza che la scuola riesca a stare al passo con i tempi.

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