Un saluto a don Roberto che se ne va

Caro Don Roberto,
fra pochissimi giorni lei lascerà la nostra parrocchia, e Prevalle, per andar altrove.
E anche se non è ancora partito già mi manca. Eppure, quando arrivò sostituendo Don Saverio non è che fossi così entusiasta di lei...

Sarà che per me non vale il detto: «Morto un papa se ne fa un altro»... e mi serve tempo per «incassare» il cambiamento. Oppure sarà che con lei non è stato abbastanza incontrarla, ho dovuto pazientemente aspettare di conoscerla e, quando finalmente è successo, è stata una sorpresa perché mi ha stupito con un «sapore» che non mi aspettavo.
La sua schiettezza, la profonda cultura e saggezza hanno cambiato molte cose e niente è stato più come prima, neanche io. (Intendo dire che credo di esser «migliorata») Senz’altro è stato così anche per Prevalle.

Lei ama talmente l’arte, le cose ben fatte che le opere da lei curate resteranno ai figli dei figli dei nostri figli a testimonianza del suo zelo e del suo coscienzioso impegno. Invece, i debiti da lei contratti che adesso sembrano turbare oltremodo alcuni, col tempo, verranno saldati e, col passar del tempo, non li ricorderà più nessuno, (nemmeno gli oltremodo turbati).
Ma la ragione che mi spinge a scriverle è per ringraziarla di questi dieci anni vissuti con noi anche se, a volte spazientito, avrebbe voluto viverli altrove! Grazie per le omelie domenicali, che mai sono state prevedibili o scontate neanche quelle di Natale - Pasqua. E soprattutto, un grazie personale per aver saputo rialzarmi quando ero arrivata da lei con il cuore scalzo e sanguinante, il morale a terra o l’anima in ginocchio.

Si ricorda? Da parte sua poche parole, eppure ha saputo rialzarmi... semplicemente, con un sorriso.
E adesso non credo di sbagliare se le dico: ovunque la potrà portare il suo viaggio, ovunque mi porterà il mio, qualcosa di lei mi resterà dentro. E resterà anche nei Prevallesi (e saranno molti e molti più di quanti la sua modestia possa immaginare).

Ma lei non si limiterà a restare nella nostra memoria, parcheggiato con altri ricordi nei nostri cervelli, oppure sulle labbra e nelle chiacchiere della gente, o nelle fotografie e negli articoli sulla Bussola e ancora in tutte quelle tante cose che lentamente il tempo sciuperà... lei, saprà restar attaccato a chi le vuole bene.
Si attaccherà al bordo di ogni cuore e resterà lì, con noi, credo per sempre. Ed io volevo ringraziarla anche per questo.

Con sempre immutata stima, una sua parrocchiana.

Lettera firmata - dal Giornale di Brescia

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche