In ricordo dei deportati

Nella ricorrenza della Giornata della Memoria, ieri in prefettura a Brescia, sono state consegnate le Medaglie d’Onore a 22 vittime bresciane delle deportazioni, conferite dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Testimoni l’orrore dei lager e delle deportazioni che non ci sono più.

A ritirare i riconoscimenti dalle mani della prefetta di Brescia Maria Rosaria Laganà, i figli o i nipoti dei deportati.

«La memoria non è solo ricordare i fatti per come sono accaduti – ha detto la prefetta – : ci fu una responsabilità anche collettiva in quei fatti, perché all’epoca tanti non vollero vedere o non seppero vedere quello che capitava».

Fra i 22 riconoscimenti, una medaglia è stata conferita in ricordo di Valentino Borghetti, di Sabbio Chiese, originario di Vobarno.
A ritirarla il figlio Enzo, insieme al sindaco di Sabbio Chiese Onorio Luscia.

Valentino Borghetti era un carrista del 31° Rgt della Fanteria Carristi di Siena, durante la Seconda Guerra mondiale. Fu catturato a Parma dopo l’armistizio dell’8 settembre ed è transitato dai campi di sterminio di Dachau, Mauthausen e per finire allo Stammlager di Hammelburg, in Germania.

«I segni di questa sofferenza li ha portati per tutta la vita – ha raccontato il figlio Enzo a Elive Tv – tanto è vero che è morto molto giovane, a 51 anni. Ne parlava poco perché facevano fatica a parlarne, come quasi tutti i deportati. La sua storia l’ho appresa dai racconti che mi hanno fatto mia sorella più grande e mia mamma e attraverso alcune ricerche storiche. Anche se tardivo, è un riconoscimento che va a lui».

«Se qualcuno, in memoria del padre, o del nonno, volesse sapere come richiedere la medaglia d'onore mi può contattare – ha aggiunto Enzo Borgetti -. Può farlo inviandomi una mail a borghettienzo@gmail.com, oppure telefonandomi al 392 1121436».