Si chiamava Angelo Menegoni

L’esatta dinamica dell’incidente è al vaglio degli agenti della Stradale di Desenzano, intervenuti sul posto per i rilievi.
Sembra però accertato che l’uomo che mercoledì sera ha perso la vita attraversando la via Zanardelli a Villanuova, così si chiama per un tratto la Provinciale 116 nell’attraversare il centro valsabbino, lo stesse facendo sulle strisce pedonali.

Erano passate da poco le 19:30 quando Angelo Menegoni, così si chiamava la vittima di questo ennesimo incidente stradale, stava attraversando in direzione del parcheggio dell’Italmark.
Ha atteso che transitassero due autovetture che viaggiavano in direzione dei Tormini, prima di muoversi.

Per la prima metà della carreggiata nessun problema.
Nell’attraversare la seconda, invece, è stato investito in pieno da una Dacia che viaggiava invece in direzione di Gavardo.
Il conducente dell’auto ha dichiarato di essersi accorto della presenza del pedone sono quando se l’è visto contro il parabrezza: ci sta che la sagoma dell’uomo possa essere rimasta in qualche modo invisibile, dietro alle due auto incrociate poco prima.
A metterci del suo sarebbe stato anche il fatto che proprio in quel punto due lampioni dell’illuminazione pubblica avevano smesso di funzionare.

Sbalzato a terra Angelo ha perso molto sangue ed è stato soccorso dai volontari dell’ambulanza dell’Anc di Roè Volciano e dall’equipaggio dell’auto infermierizzata arrivata da Gavardo, mentre gli agenti della Locale della valle Sabbia si davano da fare a gestire la viabilità.
L’uomo è stato poi ricoverato a Brescia, al Pronto soccorso della Poliambulanza.

Purtroppo, a causa della gravità delle ferite riportate, intorno alle 21 il suo cuore ha cessato di battere.
Angelo Menegoni aveva 74 anni, era pensionato ed abitava da solo A Villanuova.

Per tutta la giornata di ieri gli agenti hanno cercato di rintracciarne i parenti.
Prima la moglie a Roè Volciano, da cui era da tempo divorziato. Poi due nipoti nel Veronese, che solo ieri pomeriggio hanno potuto effettuare il riconoscimento del loro congiunto.

La salma è stata nel frattempo trattenuta all’obitorio della Poliambulanza, ma già a disposizione dei familiari.
Una vicenda triste per un destino crudele: nei primi anni Duemila, in un incidente avvenuto in via San Pietro a Roè Volciano, aveva perso la vita il suo unico figlio.