Oggi i funerali di Angelo Menegoni

Saranno celebrati questo sabato 29 ottobre alle 15 nella parrocchiale che Roè Volciano dedica a San Pietro, i funerali di Angelo Menegoni, il 72enne che nella serata di mercoledì scorso ha perso la vita dopo essere stato investito sulle strisce pedonali a Villanuova sul Clisi.

L’investitore, alla guida di una Dacia, dice di non essersi accorto della sua presenza sulla carreggiata, anche a causa di almeno un lampione malfunzionante che aveva lasciato la zona al buio.
Dei rilievi se ne sono occupati gli agenti della Stradale di Desenzano e sono ancora in corso gli accertamenti per stabilire con esattezza responsabilità ed eventuali corresponsabilità.

Si sa che ieri alcuni operai erano al lavoro per ripristinare l’illuminazione pubblica, che in quel punto viene gestita da Cytilum: nessuno avrebbe ad ogni modo segnalato in via preventiva l’anomalia.

Angelo Mengoni, pensionato, ex carabiniere, origini veronesi, a Villanuova sul Clisi viveva ormai da solo: nei primi anni Duemila, a causa di un incidente stradale avvenuto a Roè Volciano, aveva perso l’unico figlio ed era da tempo separato dalla moglie.

C’è voluto del tempo agli agenti della Stradale per rintracciare i familiari: solo nel pomeriggio di giovedì un paio di nipoti hanno potuto raggiungere dalla provincia di Verona l’obitorio della Poliambulanza per il riconoscimento di rito.
A piangere la figura di Angelo sono rimasti due fratelli, Aldo e Renato con le rispettive famiglie.

A Villanuova, il 72enne, a causa della sua riservatezza, era poco conosciuto: alcuni ricordano di averlo visto sempre in zona Italmark a fare la spesa, a volte pedalando con la sua bicicletta.

Abitava poco distante e proprio in quella zona ha perso la vita.
È stato infatti investito intorno alle 19:30 di mercoledì mentre dal marciapiede opposto stava attraversando la Provinciale 116, che in quel tratto prende il nome di via Zanardelli, diretto al parcheggio del Centro commerciale.

La Dacia che lo ha colpito, gettandolo diversi metri più avanti, arrivava dai Tormini.
La figura dell’uomo che stava attraversando, oltre che dal buio a causa del malfunzionamento del lampione, forse è stata “coperta” agli occhi dell’autista anche dalla presenza di un paio d’auto che viaggiavano nella direzione opposta, incontrate pochi istanti prima.