Differenza fra distorsione, distrazione, strappo e contusione

Nello sport e nella vita quotidiana è semplice causarsi piccoli infortuni, che siano muscolari o articolari. Proprio per questo è importante sapere distinguere distorsioni, strappi e contusioni per capire come trattarli al meglio e pianificare un percorso di guarigione adatto e corretto.

Cos’è una distorsione?

La distorsione è un infortunio dell’apparato locomotore, in particolare una lesione a un’articolazione provocata da un trauma significativo o un movimento innaturale, senza arrivare però alla rottura.
Solitamente il trauma è causato da un movimento brusco durante un’attività sportiva o lavorativa.

Generalmente le articolazioni più colpite da questa lesione, che può addirittura diventare lacerazione, sono la caviglia, il ginocchio, la spalla e il polso, anche se può riguardare una qualsiasi articolazione del corpo. Il rischio di distorsione aumenta con l’attività fisica, ma anche con la sedentarietà che porta ad avere un tono muscolare insufficiente.

Nel caso di una distorsione, si manifesta solitamente un dolore intenso, gonfiore locale e un ematoma più o meno esteso, ma la sintomatologia è strettamente legata all’entità dell’infortunio.

Cos’è uno strappo muscolare?

Lo strappo muscolare è una lesione delle fibre muscolari dovuta a uno stiramento improvviso che porta alla rottura di una o tutte le fibre, causando un dolore locale acuto accompagnato da una tumefazione che può diventare un ematoma.
Anche per lo strappo l’attività sportiva è un fattore di rischio, soprattutto nel caso di eccessive sollecitazioni o in condizioni di scarso allenamento o eccessiva stanchezza.

Il principale sintomo dello strappo è il dolore acuto nella zona colpita e può essere accompagnato da edema, gonfiore ed ematomi nei casi più gravi.
La diagnosi può avvenire sia tramite palpazione che attraverso esami, come la risonanza magnetica ed ecografia. La guarigione richiede 2/3 settimane di riposo, accompagnate da bendaggi e ghiaccio soprattutto nei primi giorni.

Quali sono i tipi di strappo?

Possono verificarsi tre stadi di gravità dello strappo, in base al numero di fibre coinvolte:

● Lesione di primo grado, o distrazione muscolare: si verifica quando le fibre danneggiate sono poche, meno del 5%.
In questo caso la lesione è limitata ed è importante rimanere a riposo per 1 o 2 settimane assumendo solo su necessità antinfiammatori.
Per una distrazione è solitamente abbastanza aspettare che l’infiammazione passi da sola o, in caso di peggioramento, contattare uno specialista.

● Lesione di secondo grado o grave: la lesione coinvolge un maggiore numero di fibre, causando anche maggiore dolore acuto che si manifesta simile a una fitta. In questo caso, oltre al riposo, è necessario un trattamento riabilitativo per riportare il muscolo alla condizione iniziale.

● Lesione di terzo grado o gravissima: si verifica quando sono coinvolte la maggior parte delle fibre del muscolo, almeno il 75% del totale.
A differenza dei primi due, oltre al dolore si verifica una vera e propria impotenza funzionale del muscolo e per questo richiede un consulto medico accompagnato da un percorso riabilitativo ad hoc.

Che cos’è una contusione?

La contusione, conosciuta anche come “botta” o “livido”, è una lesione causata da un trauma più o meno profondo dei tessuti molli che si sviluppa dopo l’urto con un corpo contundente.
Il contatto con un corpo potrebbe non causare una vera e propria ferita ma solo lo schiacciamento dei tessuti molli sottostanti.

È più probabile che una contusione si verifichi in quei punti del corpo dove l’osso è più superficiale e i tessuti molli sono sottili e, quindi, più soggetti a lesioni.
Nella maggior parte dei casi, la contusione non ha conseguenze serie e guarisce facilmente grazie all’applicazione di ghiaccio e farmaci antinfiammatori topici o in forma di gel.


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