Cala il livello del lago, a rischio il biotopo

Se fino a luglio non c’erano stati problemi di siccità e quindi gli agricoltori della Bassa non avevano bisogno di grossi quantitativi d’acqua per irrigare, ad agosto e in questi primi giorni di settembre il caldo e la siccità si sono fatti sentire e le ripercussioni sui livelli delle acque del lago d’Idro sono evidenti.

Basta osservare come molte spiagge si siano ampliate con l’arretramento del lago: questo è ancora più evidente a Ponte Caffaro dove le ripercussioni sono anche ambientali.

Qui persiste una zona di pregio ambientale: il biotopo del lago d’Idro. Si tratta di una zona umida paludosa alla foce del Chiese a Ponte Caffaro che si estende a Baitoni. Il tratto trentino è il Sic ‘Lago d’Idro’ (sito di interesse comunitario di pregio ambientale, ndr), situato sulla sponda orografica a sinistra del Chiese, ma la zona umida si estende al parco fluviale sullo stesso Chiese, in territorio di Ponte Caffaro.

Un’area estremamente importante per più motivi. Il primo la presenza di uccelli d'acqua: alcuni vi nidificano, altri la frequentano per nutrirsi frugando con il becco nel limo del fondo digradante; abbiamo personalmente avvistato martin pescatori, svassi, folaghe, tuffetti, gabbiani, gallinelle d'acqua, aironi cinerini, cannareccione, migliarino di palude, garzetta, piro piro, culbianco, cormorani.
 
Il secondo, la presenza di anfibi: rane e rospi. Il terzo, pesci che si riproducono o nutrono sul basso fondale sabbioso, come ad esempio carpe, lucci, persici, anguille.

Il livello dell’Eridio al 7 agosto era di 368,74 m (il massimo dell’estate), mentre ieri, 14 settembre, ha toccato quota 367,37 m, un abbassamento di 1 metro e 37 centimetri in poco più di un mese, quasi a sfiorare il limite minimo stabilito di 367,20.

Che le coltivazioni della pianura siano eccessivamente idrovore lo denunciano da anni gli ambientalisti del lago. Il perdurare dell’assenza di piogge sta aggravando la situazione.

Ora il periodo irriguo dovrebbe essere terminato e si attendono le piogge autunnali per riportare un po’ di acqua al lago valsabbino.

Foto di Gianantonio Alberti