Un presidio che dà fastidio

Dà fastidio il presidio delle associazioni ambientaliste a difesa del fiume Chiese contro contro la decisione del commissario di costruire il depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari.

La pacifica protesta sembra diventata il «problema» principale della città. Dopo l'ordine di smantellare la tenda allestita lunedì, seguita dall'invito a «compattare» le cinque bandiere esposte perché «creavano disturbo su un palazzo storico come il Broletto», l'altra sera alle 23.30, al termine della performance di Edoardo Martinelli e Luca Rassu, sono arrivate tre pattuglie dei carabinieri.

I militari hanno chiesto ai presenti - una trentina di persone che si erano fermate a parlare con i manifestanti, mostrando interesse per la loro protesta - di fornire i documenti.

È intervenuto Marco Apostoli, consigliere provinciale e membro del Tavolo Basta Veleni: «Abbiamo invitato tutti i cittadini ad allontanarsi, per evitare inutili tensioni - spiega Apostoli -. Alla fine soltanto i quattro attivisti presenti al presidio hanno dovuto fornire le loro generalità».

Nonostante la solidarietà dei cittadini e del mondo politico, e le parole di circostanza di chi sostiene che «i cittadini hanno il diritto di manifestare», sembra davvero che questo presidio sia visto come un «pericolo pubblico che può creare tensione e allarme», osservano i promotori.