La quadra della rotonda

Buone nuove dall’alta Valle Sabbia. In particolare in merito a quel ponte che lungo la 237 del Caffaro, unendo le due sponde del torrente omonimo, unifica due Comuni, quelli di Bagolino e Storo, ma anche due province e due regioni.

Ieri, proprio su quel ponte, a Ponte Caffaro, ha avuto luogo un summit al quale hanno partecipato tutti gli attori istituzionali in grado di dare una risposta alle problematiche di viabilità che da troppi anni ormai ruotano attorno al vetusto manufatto: un ponte del 1906 che la Sovrintendenza vorrebbe rimanesse tale e quale, ma che necessita di profonde ristrutturazioni per continuare ad assolvere il suo compito.

Lunga è la diatriba, che ha messo uno di fronte all’altro, e non sempre concordi, Comuni, Provincie e Regioni.
Ieri a quanto pare è stata trovata la “quadra” e mai il sostantivo è stato usato nel migliore dei modi, visto che l’obiettivo finale è quello di realizzare una sorta di “rotonda quadrata” utilizzando come lati il nuovo ponte fatto costruire dal Comune di Bagolino, il vecchio ponte allargato e irrobustito, più due spezzoni delle vie San Valentino e Campini.

Il problema sta nella “geometria” che unisce i quattro lati e che - prove fatte sul terreno – al momento non permette ai carichi più pesanti di girare in modo agevole e di prendere tutte le direzioni possibili.

Ma veniamo al dunque, chiarendo subito che anche gli ultimi sopralluoghi hanno ritenuto il vecchio ponte idoneo a sopportare il passaggio di veicoli pesanti anche 40 tonnellate.

E per il resto?
«Grazie anche all’interessamento del prefetto abbiamo trovato un’intesa col Comune di Bagolino e con quella le condizioni per aprire al traffico entro un mese il ponte nuovo – afferma il vice il vicepresidente della Provincia di Brescia, Guido Galperti, fra i presenti all’incontro -. Questo permetterà, intanto, di far passare anche i carichi più pesanti delle 40 tonnellate».

«Il resto del traffico dovrà ancora essere sopportato per intero dal vecchio ponte, ma solo per qualche mese – aggiunge -. Abbiamo infatti già dato incarico all’ing. Maternini di stilare, sulla base dei progetti di massima e definitivo che già ci sono, un progetto esecutivo su due lotti: uno per sistemare meglio il ponte nuovo, con 500 mila euro di fondi Odi; l’altro per intervenire con circa un milione di euro di fondi regionali, più 500mila euro provinciali, sul vecchio ponte preservandolo come vuole Sovrintendenza, irrobustendolo ed allargandolo quel tanto che basta perché possa diventare organico alla circolazione rotatoria».

Tempi?
«Contiamo di partire coi lavori dopo la pausa estiva. Vedremo a quel punto se sarà necessario, per garantire la scorrevolezza del traffico, piazzare un temporaneo ponte Bailey come è disposta a fare Provincia di Trento».