Anniversario del bombardamento, il ricordo del passato con uno sguardo al futuro

Il bombardamento del 29 gennaio 1945 è un evento impresso nella memoria collettiva di Gavardo e anche quest’anno, rispettando le regole del distanziamento, l’amministrazione comunale ha voluto organizzare una cerimonia per ricordare questo tragico evento che provocò 52 vittime, in massima parte donne e bambini.

Come ha ricordato il sindaco Davide Comaglio, già nel pomeriggio è stato trasmesso in streaming sulla pagina Facebook del Comune un filmato con alcune interviste ad alcuni anziani gavardesi che all’epoca erano dei ragazzi. Lo storico Marcello Zane ha intervistato Antonio Abastanotti, Luigi Orlini e Giovanni Tobanelli. Sono state poi lette le testimonianze Flaminia Amici, già deceduta, e del maestro Piero Simoni, ospite della casa di riposo “La Memoria”, dai rispettivi nipoti Simone Polvara e Stefano Simoni.

Il sindaco, nel suo breve intervento, ha voluto fare un parallelo fra la situazione vissuta all’epoca dai gavardesi dopo il bombardamento e dopo la guerra, con la situazione attuale.

«Anche adesso stiamo uscendo da un anno difficile a causa alla pandemia – ha detto il primo cittadino –, che ha lasciato molti lutti nella nostra comunità, molta sofferenza e molte difficoltà anche dal punto di vista economico, ma l’insegnamento che ci viene da coloro che 76 anni fa hanno vissuto quei tragici momenti è quello di unire le forze e lavorare insieme per ricostruire la socialità, la nostra vita di comunità: solo uniti riusciremo a superare questi momenti di difficoltà».

L’orazione ufficiale è stata affidata a Andrea Giustacchini, insegnante e noto attore, che in forma quasi poetica ha ripercorso i tragici momenti vissuti in quel giorno dai gavardesi.

Alla cerimonia, organizzata quest’anno prima della messa, e non dopo per evitare assembramenti, erano presenti i rappresentanti delle associazioni gavardesi, assessori e consiglieri comunali e l'assessore della Comunità montana di Valle Sabbia, nonché sindaco di Barghe, Giambattista Guerra.

Dopo la deposizione delle corone alle lapidi e al cippo che ricordano le vittime del bombardamento, sono stati letti tutti i loro nomi.

È seguita poi nella chiesa parrocchiale la messa in suffragio delle vittime celebrata dal parroco don Italo Gorni.