La poesia dei corpi nello spettacolo finale

Quando il circo diventa poesia e suggestione, quando il tempo si piega al fascino dei corpi, quando la musica pulsa con gli stessi battiti del cuore, allora ci si rende conto che quello a cui si sta assistendo è un qualche cosa che va al di là della tecnica, della bravura e della fisicità. Si sta entrando nella dimensione delle suggestioni e dell’emozioni, difficile da spiegare e trasmettere a chi non ne ha partecipato.

È anche e soprattutto questo “La Regina delle Pozzanghere”, l’ultimo spettacolo della Festa del Circo, che sarà replicato fino a martedì 24 giugno presso il Parco castelli di Brescia.

Un circo Tzigano d’altri tempi che in Europa è circondato dall’aura leggendaria.
Naif e affascinante, irresistibile musicalmente grazie all’orchestra guidata da Delia, è l’appuntamento che mancava ancora alla Festa del Circo dopo tanti anni di incursioni nei territori più diversi della creazione circense.

Tutti gli artisti in scena, senza lustrini o abiti dorati, per uno spettacolo che trascina, travolge, commuove e fa sorridere.

Non poteva concludere in migliore modo quest’edizione della Festa del Circo. Edizione segnata dal cattivo tempo che ha più volte costretto gli organizzatori a sospendere gli spettacoli, ma anche quest’anno la scommessa sembra vinta.

Se tutto ciò è stato possibile è stato solo grazie alla passione che gli organizzatori, guidati magistralmente da Gigi Cistoforetti, hanno messo in quest’iniziativa.

Un ringraziamento personale va a Paola Maritati, responsabile dell’ufficio stampa, che ci ha permesso di commentare praticamente in diretta tutta la rassegna.

Tutto esaurito per la replica di ieri sera, e consiglio a chi non fosse ancora provvisto di biglietto di affrettarsi e non lasciarsi perdere quest’occasione.

Che dire, bravi, anzi bravissimi. Appuntamento all’anno prossimo? Speriamo di sì.

Buon Circo a tutti.

Vedi anche