Dichiarazione di Tamburini sul testo unico

In merito all’approvazione del testo unico dedicato a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il Presidente dell’Associazione industriale bresciana (AIB), Franco Tamburini, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Come prevedibile, il testo unico è stato approvato in Consiglio dei Ministri del 6 marzo.

Si sono voluti ridurre al minimo i tempi, evitando un confronto reale su tutti gli aspetti coinvolti, per cavalcare l’onda emotiva che nasce dai luttuosi fatti di cronaca delle scorse settimane.

Strumentalmente e con una mossa strategicamente demagogica – prosegue Tamburini - è stato approvato un testo che ha fatto dell’inasprimento delle sanzioni il suo cavallo di battaglia.

Poco importa che non si tratti di un provvedimento realmente innovativo, tale da stimolare aziende e lavoratori, creando o cercando di creare nuovi meccanismi per far crescere la cultura della sicurezza - anche sfruttando l’esperienza nata dall’applicazione del D.Lgs. 626/94 e dalle analisi e studi condotti dagli stessi organismi di vigilanza - ma piuttosto di un testo unico, sostanzialmente compilativo, che aumenta senza proporzionalità il sistema sanzionatorio.

Il messaggio che questa operazione e i commenti immediatamente espressi da numerosi esponenti del panorama politico (primo fra tutti Romano Prodi: “Basta polemiche, sono un’offesa per i lavoratori”) vogliono imprimere nella mente di chi legge è semplice: gli imprenditori si oppongono al nuovo testo unico per la sicurezza unicamente per timore delle sanzioni.
Questo è profondamente falso.

La sicurezza all’interno della propria azienda è interesse primario e fondamentale per ogni buon imprenditore –aggiunge Tamburini -, ma per raggiungere questo traguardo non può operare da solo. Deve essere indirizzato da norme chiare e di interpretazione certa e da operatori della pubblica amministrazione che siano in grado di aiutarlo nella soluzione dei problemi concreti. Deve essere affiancato da lavoratori che sentano a loro volta la sicurezza come necessità e obiettivo.

E deve essere, allora sì, sanzionato in caso di violazioni, con pene proporzionali all’inadempimento.

Inutile e demagogico, invece, prevedere la medesima sanzione sia per mancanze meramente formali, sia per mancanze che possano creare reali pericoli per i lavoratori.

È necessario non fermarsi a questo testo, indiscriminatamente punitivo per le imprese, ma proseguire nel confronto per trovare soluzioni utili a creare una reale e condivisa cultura della sicurezza», conclude il presidente dell’Associazione industriale bresciana.

Fonte: Aib

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