Raduno alpino a Bersone

Nel giorno della ricorrenza dei santi patroni Fabiano e Sebastiano, la comunità di Bersone ha accolto e festeggiato i propri alpini il cui annuale raduno avviene di solito a fine gennaio e di volta in volta in paesi diversi ad esclusione di Daone che fa gruppo a sé.

Dentro una chiesa strapiena di gente si sono ricompattati tesserati, simpatizzanti e molta gente ancora che dopo l’alzabandiera hanno raggiunto la vicina chiesa dedicata ai due santi. Ad aprire il corteo la fanfara di Pieve di Bono, diretta da Fabio Scaglia, e presieduta da Mario Castellini che degli alpini della Pieve è considerato il numero due. “È una ricorrenza sentita e partecipata che coinvolge più paesi”, avvertiva il consigliere mandamentale Dario Pellizzari.

A celebrare la Messa il reverendo arciprete e parroco di più unità pastorali, don Vincenzo Lupoli, accompagnata dalla corale di Bersone e Por diretta da Roberto Armani. Attorno all'altare i gagliardetti degli alpini, mentre appena al di la delle balaustre i due sindaci di Valdaone e Pieve di Bono Ketty Pellizzari e Attilio Maestri.

Poi tutti all'hotel San Sebastian per assemblea ordinaria e successivo pranzo sociale.
“Da sempre il gruppo alpini di Pieve di Bono - avvertono sia il capogruppo Andrea Scaia che il segretario Antonio Armani - tra altre attività cura la manutenzione di quello che fu il cimitero di Clef, dove durante la Grande Guerra trovarono sepoltura ben 252 soldati di fanteria italiani travolti e sepolti sotto le valanghe di neve , i cui resti furono poi esumati nel 1933 e traslati all’Ossario di Rovereto”.

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