La Fanfara degli Alpini compie 60 anni

Nell’iniziare questo scritto dedicato alla Fanfara di Pieve di Bono a 60 anni dalla sua costituzione, è giusto ed appropriato prendere spunto dalla poesia che tre studentesse della Scuola Media di Pieve di Bono dedicarono alla formazione strumentale in occasione del 25° di fondazione.

A pensarlo, oltre a Domenico Spada, anche altri membri del gruppo tra cui Bruno Salvagni, lo storico presidente Mario Castellini e l'attuale maestro Fabio Scaglia.

“Gioisce il vecchio che dentro di sé porta ricordi di tempi lontani, gioisce il bimbo ignaro della commozione del vecchio…
gioisce il paese che sembra dire “grazie Fanfara, ci hai fatto capire la sofferenza e ci dai allegria per continuare”.

Parole semplici ed autentiche il cui valore e senso non si esauriscono nel tempo, parole alle quali la Fanfara di Pieve di Bono dà sostanza con il linguaggio che le appartiene, quello universale della musica che, più delle parole, sa parlare alle anime ed arrivare direttamente al cuore delle persone d’ogni età e d’ogni tempo.

Come non rilevare il coinvolgimento emotivo quando la Fanfara intona le note dell’inno nazionale all’atto dell’alzabandiera? Come non confessare la commozione durante l’esecuzione delle melodie nate fra i soldati nelle trincee al fronte, che sollecitano tutti quanti  a meditare sulle immani sofferenze e privazioni causate dalle guerre e a nutrire speranze per una pacifica convivenza fra popoli?
 
“Allo stesso tempo come non ringraziare la Fanfara per l’intrattenimento musicale alle varie feste e manifestazioni alpine dalle quali usciamo sempre più arricchiti nello spirito di comunità e migliori nelle relazioni interpersonali” dicono gli stessi strumentisti di ieri e di oggi tra cui Celso Galante di Condino e Vigilio Bazzoli di Roncone oppure Guido Maestri Borel.

“E infine quale alpino, marciando al ritmo del “Trentatre”, non sente riaffiorare quel sopito sentimento di cameratismo e quel sano orgoglio patriottico? Nei sessant'anni e più di attività della Fanfara non sempre è stato facile il passaggio del testimone dai soci fondatori del 1959 ai nuovi componenti.

Fondamentale è stato il comune sentire alpino grazie al quale le difficoltà di ricambio generazionale e fisiologico, aggravato dall’eliminazione della leva militare, sono state sensibilmente ridotte”.

Nella foto la Fanfara ANA di Pieve di Bono a Storo