10 Ottobre 2011, 13.30
Pertica Alta Valsabbia
Commemorazioni

«Non lasciamoci intimorire»

di val.

Omaggio ai Ribelli per Amore, domenica scorsa a Barbaine di Pertica Alta. Il discorso ufficiale.

 
La messa di suffragio nella chiesetta santuario dei Morti, poi il momento di raccogliemento attorno ai cippi che ricordano i martiri della Resistenza che appartennero alla Brigata Perlasca.
Giovani e giovanissimi, che diedero la vita per la libertĂ : condizione da non ritenere mai scontata, da coltivare e da difendere ogni giorno.
 
“Non lasciamoci intimorire. Il nostro compito, nella memoria di coloro che diedero la vita perché l’umanità potesse avere un futuro migliore, è quello di essere inclementi nei confronti delle ingiustizie, che sono la vera vergogna dell’uomo” ha esortato lo storico ed uomo di scuola Alfredo Bonomi, intervenuto dopo il saluto del sindaco della Pertica Alta, Giovanmaria Flocchini.
 
Fra i presenti i rappresentanti dei Comuni di Vobarno, Vestone e Barghe.
E con famiglia al completo, il novantunenne inossidabile “comandante Toni”, che per esserci ha firmato sollevando i medici dalla responsabilità all’uscita dall’ospedale, dove era stato ricoverato per un malore qualche giorno prima.
 
Dopo Bonomi, Roberto Tagliani ha dato la parola ad Enrica Peli, giovane Fiamma Verde di Concesio chiamata al dscorso ufficiale, che qui sotto riportiamo per intero:
Non bisogna piangere per loro  
Ma che dobbiamo fare?
Dobbiamo imparare da loro
Imparare dai morti? 
Cosa possono insegnarci i morti?
Quello per cui sono morti.
 
«E' con queste parole tratte da una poesia sulla Resistenza che vorrei iniziare la mia riflessione qui a Barbaine davanti ai cippi di marmo in ricordo dei partigiani della Brigata Perlasca.
Questo monumento, per la sua semplicità  mi ricorda quello di un altro luogo simbolo della Resistenza italiana: s. Anna di Stazzema dove nell'agosto del 1944 vennero massacrati 560 innocenti, in gran parte donne, bambini e anziani.
Quel monumento posto davanti al sagrato della piccola chiesa ha una particolaritĂ : le pietre all'apparenza squadrate che lo formano sono scavate e se le si guarda dall'alto si intravedono dei volti malformati. Sembrano proprio volti di persone che urlano di dolore.
 
Ma non solo. Con quell'urlo sembrano dirci qualcosa. Ma cosa? Proprio come queste pietre, ci chiedono di ricordare i loro sacrifici, i valori per cui hanno combattuto o semplicemente il sogno che hanno inseguito.
Ma non solo. Ci chiedono di continuare a testimoniare nella nostra vita, ogni giorno, in famiglia, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nel sociale in politica, continuare a testimoniare questi valori perché sia chiaro a tutti l'importanza che il sacrificio di queste persone ha avuto per noi oggi nella nostra vita di tutti i giorni.
 
Con il passare del tempo si riduce sempre più il numero di chi ha vissuto  da  protagonista  la  Resistenza, donne e uomini che hanno lottato, hanno fatto scelte difficili, preso decisioni coraggiose!
Hanno vissuto successi ed insuccessi per liberare l'italia dall'oppressione della dittatura, che con il loro impegno hanno contribuito a ridare agli italialiani la dignitĂ  che gli era stata negata.
La nostra società, sempre più distratta e frenetica, rischia di dimenticare la storia di questi uomini e donne ma, questa storia non può restare solo materia per gli studiosi o per qualche nostalgico.
 
Si minaccia di cancellare il 25 aprile, un modo come un altro per banalizzare il sacrificio di chi ha saputo dare tutto per il bene di tutti.
E allora dobbiamo essere capaci di risvegliare in noi quegli ideali, quei valori di patria libertà ed unità,   più volte rispolverati nelle celebrezioni di quest'anno per i 150 anni dell'unità d'Italia.
Noi siamo gli eredi di ispirazioni nobili e come tali abbiamo una grande responsabilitĂ , dobbiamo tramandare costantemente quelle esperienze per non sbiadire l'immagine del movimento di liberazione.
 
Diceva un grande politico che ci ha recentemente lasciato: i giovani non hanno bisogno di grandi discorsi ma di testimonianze.
Non stanchiamoci di ricordare ai giovani, ai nostri figli o nipoti che Libertà e Democrazia vanno difese ogni giorno, che la Costituzione, che nacque dallo spirito che animò la Resistenza, con i suoi princìpi e valori è la base della convivenza civile dell'Italia, che ha permesso un sistema di equilibri tra i poteri che ha garantito e garantisce la libertà e i diritti di tutti i cittadini italiani.
 
Il presidente Napolitano ci ha ricordato che la Costituzione va amata e consolidata ogni giorno.
Prendiamoci quest'impegno, facciamo in modo che ogni giorno si faccia memoria per migliorare la nostra societĂ  .
"Facci limpidi e diritti", "moltiplica le nostre forze" perche' non ci siano più prevaricazione, violenza e guerra, perchè l'esmpio per le giovani generazioni non sia quello di persone di basso profilo, che sempre più fanno notizia, ma sia quello vero di persone autentiche che hanno a cuore il bene comune, disponibili ai sacrifici come lo furono i Ribelli per Amore».
 
Assente per un forte raffreddore la presidentessa delle Fiamme Verdi bresciane, Agape Nulli Quilleri, che ha però mandato un messaggio ricordando ai presenti che nellla quotidiana lotta contro le ingiustizie e per il mantenimento di libertà e democrazia, bisogna essere giovani, giovani nello spirito, ovvero “Incoscenti nell’azione, ma con le idee ben chiare”.
 


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