31 Agosto 2012, 07.00
Idro Capovalle
Incendio

Fiamme a Capovalle

di Ubaldo Vallini

Il fuoco ha distrutto poco più di un ettaro di montagna. Un rogo appiccato domenica da un fulmine e difficilissimo da spegnere, nonostante l'ingente dispiegamento di mezzi.

 
«Meglio sarebbe stato se ci avessero mandato un Erickson, molto più adatto a spegnere un incendio di quel tipo. Carica 5 mila litri d'acqua come il Canadair, ma nello stesso giro può effettuare più lanci e mirarli meglio. Del resto dobbiamo prendere quello che il Coao di Roma decide di inviarci e sappiamo bene che la situazione incendi al Sud è in questi giorni esplosiva».
 
Giampaolo Melzani, comandante del Corpo Forestale a Idro, ieri si stava occupando di coordinare gli interventi sullo stesso incendio da cinque giorni, e ancora oggi non si può dire che abbia finito: «Un posto peggior dove andare a spegnere le fiamme non poteva esserci» ci dice.
 
Il fuoco si è sviluppato domenica pomeriggio, quando sulle roccette che sovrastano la Valle di Piombino, che sale dal lago d'Idro alle spalle di Vesta e si incunea nel territorio comunale di Capovalle, è caduto un fulmine che ha incendiato un pino mugo.
L'hanno visto in molti dal lago ed è scattato l'allarme.
Qualcuno si è arrampicato fin lassù, solo per rendersi conto che da terra proprio non si poteva fare nulla.
 
Veloci ad intervenire due elicotteri da Curno e dal Trentino, avanti e indietro dal lago, tanto che domenica sera il fuoco sembrava già domato.
Conoscendo il tipo di vegetazione presente, con più strati di materiale infiammabile accumulato negli anfratti e fra le rocce, Melzani ha disposto un'ampia azione di bonifica al lunedì, sempre con gli elicotteri.
Martedì mattina però era tutto da rifare.

Stessa cosa al mercoledì, quando col buio sono tornate anche le fiamme.
Ieri l'intervento dei Canadair a supporto degli elicotteri, che sembrava potesse essere risolutivo: due al mattino, che dopo pochi lanci hanno dovuto fare rientro a Roma. Un altro nel pomeriggio ha effettuato una quindicina di lanci, prima che un guasto tecnico lo costringesse a ripiegare su Genova.
 
In azione anche l'antincedio boschivo della Comunità montana e i Vigili del fuoco del Trentino che, anche se le fiamme non hanno mai oltrepassato il confine, sono intervenuti con l'elicottero e con una vasca montata dai colleghi di Bondone sopra il paese.
Grazie a qual punto acqua per caricare le "benne", gli elicotteri riuscivano a salire ai 1500 metri di quota e scaricare acqua in tre minuti, contro i 4/5 minuti necessari per arrivare fin lassù dal livello del lago.
 
Tutto nel tentativo di evitare che le fiamme possano entrare nel fosco più pregiato che sta a valle.
Ieri sera era stato fatto un buon lavoro: «Saremo tranquilli solo se nelle prossime ore arriverà pioggia e se lo farà in modo consistente» hanno affermato gli esperti.
Si spera che la pioggia caduta la sera e nella notte sulla zona sia servita a qualche cosa.
 


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