Il ponte sullo stretto... di Idro

Sappiamo oggi che erano solo bugie, e lo sappiamo, udite, udite, dallo stesso che ieri le diceva.
Io però le descrissi già in quegli articoli, perché nel progetto della Provincia nulla traspariva a proposito di ponti ed entrate in quel di Idro.
Spero che oggi, quanti allora si rischiavano ad aver dubbi sulle mie ragionate congetture, riconoscano le bugie del sindaco.

Quello che più impressiona è che nella valle sono state messe, su quasi tutti gli incroci, le rotonde francesi. E anche bellissimi obelischi al centro, ma a Idro, che è il paese che più ne avrebbe bisogno, nulla.

Eppure l'occasione di farla quest'anno c'è stata, con la ristrutturazione della casa Bonardi al Ponte della Pieve.
Ma niente, sembra proprio che una maledizione incomba sul paese.

Ma non voglio che qualcuno adesso si trastulli sul principio del fato, no, non e così.

Idro aveva l'opportunità e i sodi per farla, l'entrata.
L'ebbe con la vecchia amministrazione, che si dispose per un progetto ambizioso e finanziato per nove decimi, parlo di ben 3,4 milioni di euro inseriti in progetto della Provincia consorziato ai Comuni coinvolti, cancellato da Nabaffa, con già approvato il VIA. Progetto accantonato da Nabaffa per opportunismi politici e per il veto incrociato di pochi suoi eletti.

Oggi mi chiedo perché il comune non si sia disposto ad esborsare anche solo cinquecentomila euro per l'acquisto della vecchia casa Bonardi (visto Paolo quanti soldi per te?), cifra spropositata se si pensa alla sola cubazione, ma che resta congrua in un contesto di emergenza. E con altri quattrocentomila non abbia fatto la rotonda.

Insomma mi chiedo perché invece di fare la ciclabile (se mai riusciranno a farla) con quei soldi non abbia fatto l'entrata, molto più urgente e più utile.
Anzi credo che ancora oggi a Paolo converrebbe lo scambio, ma ancor più converrebbe al paese.

Cosa vogliono aspettare a Idro, la santa provvidenza?

Mancano i soldi, dicono; appunto, se mancano i soldi ci si ingegna con i fondi (ODI) a disposizione e si cerca di farlo per il giusto e per dare un contegno ed una dignità ad un paese sbeffeggiato e ridotto al ridicolo, per non aver non solo un'entrata non decente, ma un un'entrata che sia un'entrata.

Rimane che il sindaco promette ciò che non mantiene e se solo avesse anche la possibilità di risolvere i problemi veri del nostro paese, preferisce differire a tempo indeterminato queste soluzioni perché evidentemente non le conosce, non le vede, non le sente.

Un poco come sta succedendo per le opere della Regione, che saranno il banco di prova della tenuta di quanti millantavano, come è per l'entrata, fittizie conoscenze e del  come comportarsi per questo evento, scavalcando e negando, d'altronde affermandole in diverse sedi, le precedenti disposizioni della minoranza.

E intanto il paese va, per altro restando completamente fermo, allo stesso modo di quel più famoso ponte sullo stretto, restando l'entrata al paese relegata nell'immaginario di chi ci spera.

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