21 Gennaio 2012, 07.02
Sabbio Chiese
Nera

Operazione Ediltruffe

di red.

Anche un uomo di Sabbio Chiese fra i denunciati per una maxitruffa ai danni di numerose imprese edili di tutto il Nord d'Italia.

 
Con un’operazione scattata alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Asti, coadiuvati da quelli dei Reparti territorialmente competenti, hanno sgominato un'agguerrita  associazione per delinquere che operava in tutto il Nord Italia e aveva organizzato una truffa milionaria ai danni di numerose imprese edili piemontesi e del resto del paese.
 
Cinque le persone arrestate ritrnute responsabili dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla sostituzione di persona e alla ricettazione. 
Altri sono stati denunciati a piede libero e fra questi un bresciano di Sabbio Chiese.
 
I nomi di coloro che sono finiti in manette:
Andrea Consolino, 33 anni, residente a Bolzano; Filippo Buetto, 55 anni, di Novara; Luigi Verri, 71 anni, pure di Novara; Marco Ardore, 42 anni, di Torino; Giancarlo Garetto, 59 anni, da Collegno. 
 
Le accuse.
Gli arrestati, insieme ad altrettante persone che sono state denunciate a piede libero, con lo scopo di ottenere facili guadagni, si associavano tra loro e sotto falso nome, operando per conto della ditta “Edilconsol”, con sede operativa tra le provincie di Asti e Torino, e ordinavano, stoccavano e commercializzavano materiali vari e costosi utilizati nel settore edile senza pagare il dovuto alle ditte una volta ricevuta la merce.
 
Il valore della merce entrata in possesso della banda è stato quantificato in circa un milione di euro, arrecando così ingenti danni ad aziende astigiane e delle province limitrofe, già attanagliate da una crisi per l’attuale congiuntura economica.
 
L’operazione, denominata dai Carabinieri con il codice “Ediltruffe”, è partita nel mese di aprile dello scorso anno, quando i Carabinieri della Compagnia di Villanova d’Asti sono venuti a conoscenza dell'intensa attività della ditta “Edilconsol”, i cui rappresentanti avevano contattato numerose aziende dell’astigiano chiedendo di acquistare notevoli quantitativi di materiali per l’edilizia.
 
Effettuato un controllo sulla affidabilità dei soggetti legati alla ditta, i Carabinieri di Villanova d’Asti hanno presto appurato l’anomala movimentazione di cospicue quantità di merci che venivano stoccate in un capannone di Beinasco (Torino), iniziando quindi un’indagine, protrattasi diversi mesi, con il coordinamento del Pubblico Ministro presso il Tribunale di Torino, Dr. Antonio Smeriglio.
 
L'inchiesta ha consentito di individuare dieci persone facenti parte del sodalizio criminoso, attribuendo a ciascuna di esse il preciso ruolo ricoperto nell’organizzazione.
Cinque di queste sono state arrestate.
 
Gli altri cinque sono stati denunciati;
C. R., 51 anni di Oleggio (No); I. D.  pire 51enne di Piossasco (To); A. S. 38 anni di Cornaredo (Mb); R. N. 48 anni di Beinasco (To);  M.A. 42 anni di Sabbio Chiese (Bs).
 
Nel corso dell’operazione, che ha visto impiegati un centinaio di Carabinieri,  sono state altresì eseguite numerose perquisizioni locali e posti sotto sequestro due capannoni delle ditte “B.F. materiali edili” e “Dia.Comm. srl” siti rispettivamente in Cameri (No) e Calvagese della Riviera, utilizzati per lo stoccaggio di merci provenienti dall’attività illecita.
I truffatori, operando da tempo senza soluzione di continuità, contattavano diverse ditte operanti nel settore della fornitura di materiali per l’edilizia ordinando grossi quantitativi di merci che venivano consegnate con promessa di pagamento a novanta giorni, saldo che ovviamente non veniva mai effettuato. 
 
Per evitare rimostranze o iniziative da parte delle vittime, dopo aver ricevuto il materiale nel capannone di Beinasco, il sodalizio lo trasferiva quasi subito presso altre sedi d’attività, apparentemente lecite, dove veniva posta in vendita unitamente a prodotti provenienti da fallimenti.
 
Complessivamente allo stato attuale sono state accertate truffe ai danni di decine di ditte con sede in Piemonte, Lombardia, Lazio, Veneto, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Sardegna e Toscana, nonché in Austria e Portogallo.
 
"L’operazione in questione - ha detto il Col. Fabio Federici - è la dimostrazione come da un piccolo sospetto comunicato ai Carabinieri possano scaturire importanti risultati investigativi ed evitare, come nel caso specifico, che l’attività illecita colpisca un settore già duramente provato dalla crisi economica globale".
 
Le indagini non sono affatto concluse.
Infatti, sono in corso le acquisizioni delle denunce delle vittime già accertate.
Il comando provinciale dell'Arma inviata tutti gli imprenditori contattati o truffati dai soggetti arrestati a rivolgersi ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Villanova d’Asti (tel. 0141-4683600) per recuperare i materiali di loro proprietà.
 
Fonte: atnews.it
 


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