10 Aprile 2010, 07.33
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Beghe

Adro, il menu comincia a... puzzare

di red.

«Siamo noi adulti in difetto, in crisi di integrazione. I ragazzi ricordano la forza dei diritti civili, l’uguaglianza allo stato puro, prima della costituzione».

 
in merito alla ben nota vicenda della mensa scolastica negata ad alcuni bimbi di Adro per inadempienza da parte dei loro genitori, "scelto per voi" propone un bel pezzo di Tonino Zana, tratto dal Giornale di Brescia di sabato 10 aprile.
Zana si infila con semplicità ed immediatezza fra diritto di cronaca ed ipocrisie, cecità istituzionale, integrazione e speranza in un futuro migliore che solo il tempo e la natura, a questo punto, sembrano poter costruire. Ci pare una chicca.
 
Adro Il menù comincia a... puzzare
 
Si protrae la vicenda della mensa scolastica. Ieri gli undici bambini delle famiglie «inadempienti» sono stati ospitati per l’ultimo giorno dalla dirigenza scolastica.
Oggi incontro tra scuola e Comune
 
ADRO - Ieri, gli 11 ragazzi delle famiglie inadempienti al pagamento della mensa scolastica di Adro sono stati ospitati, per l’ultimo giorno dalla dirigenza scolastica.
Questi gli accordi tra Scuola e Comune. Oggi ci si attende molto dall’incontro ufficiale tra il sindaco di Adro, Oscar Lancini e il dirigente scolastico, Gian Luigi Cadei. Ormai, per noi, è un viaggio in abbonamento.
Alle 11 siamo di nuovo ad Adro. Ascoltiamo il sindaco: «La situazione più o meno è quella di ieri. Attendo la risposta definitiva delle Acli che si sono offerte di pagare la retta degli inadempienti. Ho precisato che si tratta di coprire anche i 9 mila e 900 euro di arretrati. Sono in attesa di una risposta chiara e definitiva».
 
Il sindaco di Adro aggiunge che anche un’azienda privata si è fatta avanti per pagare le spese della mensa scolastica riguardo agli inadempienti. Siamo aperti.
Chi si accolla l’onere sappia che c’è il resto da coprire, la parte che non è stata pagata in passato».
Il dirigente scolastico, Gian Luigi Cadei ci accoglie con gentilezza ultimativa.
Dice: «È l’ultima volta che rilascio dichiarazioni. Ora mi muovo per contatti istituzionali». Non ne può più.
 
Devono essere stati giorni amari.
Sullo sfondo, la Federconsumatori nazionale annuncia denunce nei confronti del Comune. A parte la Federconsumatori, sarebbe bello mettersi in campo per semplificare, non per complicare.
D’altra parte, la mancata chiusura della storiaccia fa cantare, legittimamente, ogni istituzione pubblica e privata che si senta di averne ragione. La stampa e la televisione, tanto famigerate, vengono usate come auto su cui salire e scendere, gratuitamente.
 
Qualcuno della stampa e della televisione frena subito appena vede un dito esposto all’autostop.
Si chiama autostop mediatico, non diritto di cronaca, alla lunga è dannoso per tutti.
Basterebbe incominciare a lasciare a piedi chi non ha intenzioni, immediatamente percebili come buone. Noi lo facciamo. Siamo in campo perché la questione si concluda non perché si allunghi a beneficio di tutti meno che dei fanciulli della scuola materna, media ed elementare di Adro.
 
Pensate all’assurdità che rimbalza nella fila dei ragazzi che camminano verso la sala della mensa.
Ridono, conversano, cantano e gridano felicemente tra loro, bianchi, neri e rossi, del Ghana e della Franciacorta, del Pakistan e dell’ex Sebino. Siamo noi adulti in difetto, in crisi di integrazione.
I ragazzi ricordano la forza dei diritti civili, l’uguaglianza allo stato puro, prima della costituzione. L’uguaglianza per natura.
 
Potrebbe accadere di avere genitori in bega, in consiglio, in strada, al sindacato, nella scuola mentre i loro figli, al suono della campanella si vogliono bene.
Insomma, il menù comincia a «puzzare».
Forza, si risolva la questione ed ognuno riprenda la propria strada. I ragazzi non hanno problemi.
A meno di ricevere da noi adulti, infezioni delittuose.
 
Tonino Zana dal Giornale di Brescia


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