22 Settembre 2009, 07.25
Pertica Bassa Preseglie
Ricordi

«Così ho visto morire tuo fratello Giuseppe»

La verità dopo 66 anni. A Preseglie con un incontro casuale finisce l’incubo della famiglia Ligarotti: non conosceva la sorte del congiunto disperso in Russia

Sono trascorsi più di 66 anni dalla tragica ritirata degli Alpini dalla Russia. Tanti furono i morti. Le salme di alcuni tornarono dal gelo della steppa solo dopo anni di ricerche. Di altri semplicemente non si ebbe più notizia e vennero classificati come dispersi. Un dolore immenso per le loro famiglie: nessun morto da piangere o episodi da ricordare, destini da compiangere. Anni di lutto inespresso, senza possibilità di elaborazione. La sensazione di poter rivedere il congiunto da un momento all’altro. Per Angela Ligarotti, nata a Preseglie nel 1926, l’incubo si è dissolto solo l’altro giorno grazie all’incontro fortuito fra la nipote Maria, impegnata in un progetto estivo come assistente alla Fondazione Passerini di Nozza, ed il veterano Primo Zambelli di Levrange che nella Casa di riposo sta trascorrendo i giorni della vecchiaia.
 
«Sei stato in Russia con gli Alpini? Anche mio zio Giuseppe, magari l’hai conosciuto...».
È finita che l’altro giorno Primo Zambelli è stato accompagnato da Angela, a Preseglie, perché raccontasse ancora una volta di quella terribile esperienza che le aveva strappato il fratello.
 
C’eravamo anche noi, mentre il «vecio» deglutiva due volte, con un respiro lungo nel mezzo. Mentre lo sguardo facendosi umido prendeva a fissare oltre gli oggetti: «Avevamo finito il servizio quella mattina, c’era da fare un po’ d’acqua per il caffè e per lavarsi. Così abbiamo lasciato la trincea a pochi metri dal Don e ci siamo infilati nel camminamento che conduceva al paese distrutto che c’era dietro. Non mi ricordo il nome, bisognerebbe chiederlo a quelli come il Rigoni che li sapeva tutti quei nomi. Lì c’era una stufa di muro e mentre accendevo il fuoco il Ligarotti è uscito a prendere la neve da sciogliere. La tiravi giù con le mani, sporgendo solo le braccia dal camminamento. Non ho sentito lo sparo del cecchino, solo il tonfo di un corpo che cadeva fuori dalla porta. Sono corso e lui era lì, con un buco in fronte. È morto senza un grido».
 
Tante volte Primo Zambelli, uno degli ultimi a poterla raccontare, ha ricordato l’uccisione da parte di un cecchino dell’amico Giuseppe insieme al quale era stato recluta a Gargnano e poi a Torino, prima della partenza per la Russia dove entrambi hanno combattuto nel Battaglione Vestone, 55ª Compagnia, 3° Plotone.
«È stato il primo che ho visto morire, ho pianto tanto, poi sono venuti gli altri» ci ha confidato. La storia era finita nero su bianco, tre anni fa, anche nella tesi di laurea di Stefano Corsini, giovane valsabbino che sulle vicissitudini degli Alpini italiani in Russia ha studiato a lungo e composto anche un apprezzato spettacolo teatrale.
Eppure a Preseglie la famiglia Ligarotti non ne sapeva niente.
 
«È stato seppellito insieme agli altri nel cimitero che avevamo predisposto lì vicino, tutto fatto regolarmente, non capisco come i documenti non siano arrivati in Italia» insiste Primo.
Ma che giorno era? «Dunque... il 17 gennaio è cominciata la ritirata, il 14 c’era stato quel combattimento che erano morti anche tanti russi... dev’essere successo fra l’8 e il 12 gennaio del ’43» decide alla fine il vecio.
Ci sta che quei documenti siano rimasti nelle tasche di qualche altro alpino morto in quei giorni.
 
Ad Angela però, a questo punto, i particolari interessano poco: «È quasi un sollievo, sì. Dispiace solo che mia madre sia morta col cruccio di non sapere che fine aveva fatto uno dei suoi figli... Ma che dico: sarà stata proprio lei, quando se n’è andata di qui, la prima ad incontrarlo».
Sono ricordi che evocano il racconto de «Il sergente nella neve», il romanzo autobiografico del 1953 scritto da Mario Rigoni Stern. È la cronaca personale dello scrittore, quando era sergente maggiore dei mitraglieri, nel battaglione Vestone (divisione Tridentina) durante la ritirata di Russia dell’Armir, del quale faceva parte il corpo d’armata Alpino, nel gennaio 1943. Il primo capitolo inizia in un caposaldo sul fiume Don, proprio dove è ambientata la nostra storia.
 
Di fronte al caposaldo scorre il fiume spesso gelato e sulla riva opposta vi è il caposaldo russo.
È inverno ed il freddo intenso congela gli animi.
Le giornate sono monotone: si cerca petrolio per le lampade nel vicino villaggio abbandonato, si ricontrollano le armi soggette al gelo che le rende inutilizzabili, si fa la polenta che riscalda i corpi e ricorda le montagne italiane sulle quali sono cresciuti gli alpini che compongono la compagnia che presidia il caposaldo.
 
Ubaldo Vallini dal Giornale di Brescia


Aggiungi commento:

Vedi anche
11/11/2021 09:30

La piastrina ritrovata Una semplice quanto toccante cerimonia si è tenuta domenica a Barghe per la riconsegna della piastrina di un disperso in Russia alla sua famiglia

11/11/2007 00:00

La voce dei Ricordi Sarà presentato da Paolo Corsini, questo lunedì a Barghe, il volume La voce dei Ricordi di Gian Battista Guerra. Narra della storia ricostruita un po' per caso di un disperso nella campagna di Russia la cui memoria ha finalmente trovato pace.

02/08/2017 08:48

Dopo 50 anni incontra il fratello ritrovato «Tengo hermano en Italia? No puedo creer». Ed è stato così, grazie a Facebook, che fratello e sorella con lo stesso cognome, perché figli dello stesso padre, hanno potuto incontrarsi per la prima volta, dopo più di 50 anni. È successo a Bione

26/11/2009 15:43

Peppino Impastato, incontro col fratello Giovanni Mercoledì 2 dicembre l'incontro con il fratello di uno dei più grandi antagonisti della mafia. Un anticipo questo venerdì, con la proiezione del film "I Cento Passi".

04/03/2012 07:00

Una vita intensa e leggera Pino Greco conosceva Gigi Tomasi da 40 anni e ci ha inviato alcuni ricordi che lo riguardano. Pubblichiamo volentieri.




Altre da Preseglie
23/04/2024

Sbanda e sbatte

Soccorsa in codice giallo una donna che scendendo alla guida della sua auto da Preseglie in direzione di Pregastine, ne ha perso il controllo finendo nel guard-rail e poi contro un’altra autovettura

20/04/2024

I nonni di Odolo alla Maratona di Londra

Sono quelli della Soggiorno Sereno, che domani correranno per “spingere†il presegliese Silvio fino al traguardo

(1)
06/04/2024

A terra lungo il tornante

A Preseglie un motociclista stava affrontando un tornante quando ha perso il controllo del mezzo

05/04/2024

Come insegnare religione nelle scuole

Questo venerdì sera a Preseglie la presentazione del libro del prof. Luciano Pace “Confilosofare tra i banchi. L’Irc in prospettiva dialogicaâ€

28/03/2024

Bravo Stefano

Una grande festa quella andata in scena a Preseglie per la laurea in Economia e Gestione Aziendale conseguita questo giovedì da Stefano Vassalini, noto imprenditore agricolo locale

28/03/2024

Scacciacani modificata

Ce l’aveva nello zainetto un giovane trovato dagli agenti della Locale ad inveire e minacciare un automobilista chiuso nella sua auto

27/03/2024

Regionale di Enduro in Valle Sabbia

Una competizione da tempo attesa quella disputata in diversi punti della Valle Sabbia, dove i campioni si sono cimentati su alcuni "passaggi" simili a famose gare del passato. E c'era anche il "nostro" Matteo Pavoni

11/03/2024

Ciao Fulvio

Fulvio Silvini, bionese trasferito a Preseglie per amore, è morto all'età di 57 anni. Pubblichiamo volentieri il commosso addio di un amico

10/03/2024

Lucia portatrice di luce

La storia della giovane di Preseglie, scomparsa nel 1990 a soli 23 anni, della quale si narra nel libro “Lucia portatrice di luce†scritto da don Luigi Bresciani, arriva nella capitale

21/02/2024

Fabrizio e gli «anta»

Compleanno a cifra tonda oggi, mercoledì 21 febbraio, per Fabrizio Cò di Preseglie nel suo 40 esimo compleanno