Don Aniello Manganiello in visita alle scuole Valsabbine

Il prete di frontiera, come lo definiscono i media, porterà ai nostri ragazzi la testimonianza della sua lotta in prima linea per gli ultimi in una terra dove regna l’illegalità e che spesso sembra essere stata dimenticata dalle Istituzioni.

Parroco del rione don Guanella di Napoli dal 1994 al 2010 vi era stato allontanato forse perché, come lui stesso sostiene, era “troppo assistente sociale e poco prete”. Dopo 10 anni di esilio forzato è tornato dalla sua gente rifiutando anche la scorta perché, come recita il titolo di uno dei suoi libri, Gesù è più forte della camorra. Anche Le Iene in una intervista hanno raccontato la sua storia; ne sono seguite minacce che non lo hanno fatto desistere dalla sua missione né l’hanno mai fatto dubitare circa il fermo rifiuto di somministrare i sacramenti ai camorristi e alle loro famiglie.

La sua irrefrenabile voglia di battersi per la giustizia sociale lo ha portato a fondare l’associazione Ultimi contro le Mafie e per la Legalità, con i suoi oltre venti presidi in tutto il territorio nazionale, grazie alla quale gira le comunità e le scuole d’Italia per veicolare messaggi e valori importanti.

Tra i tanti incontri organizzati, nella mattinata di giovedì 10 marzo, sarà al Centro Professionale SCAR – Cooperativa San Giuseppe di Roè Volciano e il giorno successivo, venerdì 11, incontrerà gli alunni dell’Istituto Perlasca nella sua sede di Vobarno.

Ad accoglierlo ci sarà un impaziente e curioso gruppo di adolescenti che conoscono solo l’immagine di un sud Italia troppo spesso associato, nei film, solo alla malavita. Quel che è sicuro è che l’incontro con il carismatico don Manganiello sarà un ottimo stimolo per riflettere sulle problematiche che affliggono non solo i territori di periferia ma anche diverse realtà regionali e, in senso lato, l’intero Paese.