«Sindaco e maggioranza perdono pezzi»

«È successo lo scorso primo marzo, quando la votazione, così importante per il futuro di Vobarno, ha ottenuto 6 voti favorevoli, 5 contrari e 1 astenuto.
Considerato che la minoranza è composta da quattro consiglieri, significa che esistono malumori latenti rispetto a metodo e contenuti nella gestione delle politiche comunali. In pratica si è sfiorata la crisi e la sfiducia per sindaco e giunta».
Così affermano, mettendo queste parole nero su bianco, in un volantino i consiglieri di Impegno Civico.

«È tempo di richiamare l’attenzione di tutti i vobarnesi su tematiche così importanti per il futuro del nostro paese» aggiungono.

A dare il “La” «ad una certa irrequietezza e molto nervosismo all’interno della maggioranza» sarebbero state le dimissioni dell’assessore responsabile di Ambiente-Territorio-Rifiuti, in palese polemica col sindaco sull’applicazione della tariffa puntuale per i rifiuti indifferenziati.

Su otto punti le “principali osservazioni critiche” da parte della minoranza di Impegno Civico, elencate nella stessa nota.

-    Il fatto che la giunta abbia modulato la tariffa puntuale per l’indifferenziato in modo talmente blando che non produrrà risparmio concreto per le famiglie, sfavorendo di fatto i cittadini virtuosi: «Abbiamo chiesto più volte di mettere la questione all’odine del giorno in Consiglio, ma non è mai stato fatto».

-    C’è il nodo “scuola media”, con scelte che consegneranno al paese, “non si sa quando”, una scuola che sarà senza palestra e spazi adeguati per le attività didattiche: «Con oltre 6 milioni di investimento Vobarno avrà una scuola media dimezzata e una scuola elementare in costante degrado per l’assenza di una minima manutenzione».

-    La riduzione delle risorse a bilancio per le politiche sociali a fronte di un numero sempre maggiore di casi critici.

-    Il frequente turn-over dei dipendenti negli uffici tecnici che determinano una situazione critica.

-    L’impossibilità di discutere del piano regolatore, che temiamo possa portare ad ulteriore occupazione edilizia di suolo, a scapito di interventi nei centri storici: «A questo proposito abbiamo già stoppato il tentativo di variante per l’area sottostante l’ITIS, proposta in cambio del terreno per la rotonda che finalmente è in direzione di arrivo».

-    «Il disagio per la mancanza di spazi di aggregazione, con le problematiche legate ai giovani e ai nuovi cittadini che vengono sempre letti in chiave di sicurezza e repressione, mai in termini di prevenzione, coinvolgimento e dialogo. Anche per la Biblioteca si rileva una progressiva e costante riduzione degli orari di apertura».

-    «Più volte abbiamo denunciato le rarissime convocazioni delle Commissioni Comunali, la mancata rielezione dei Consigli di frazione, filtro importante tra Amministrazione e cittadini.
Spesso siamo costretti a intervenire con interpellanze per avere le giuste informazioni».

-    Per ultima, certo non per importanza, la Casa di Riposo Irene Rubini Falck che negli ultimi 9 anni ha cambiato 5 presidenti, oltre aver dovuto a che fare coi danni provocati dal Covid: «La fondazione ha bisogno di sostegno da parte dell’Amministrazione sia sul piano economico che politico, cercando chiarezza e trasparenza in merito agli interventi necessari per migliorare struttura e gestione».