15 Luglio 2023, 06.18
Vobarno
Lettere

«Come si può migliorare il risultato se si richiede meno attenzione nel differenziare?»

di Claudio Zanoni

L'ex assessore di maggioranza Claudio Zanoni, che si è dimesso restando consigliere, replica a quanto dichiarato dal sindaco di Vobarno Paolo Pavoni in merito al rapporto tra l'introduzione della Tarip e la produzione di rifiuto indifferenziato


L'articolo a cui tale replica si riferisce è
“Raccolta differenziata, il sindaco: 'Dati alla mano, risultati migliori che in altri comuni'”.
Così scrive Claudio Zanoni, ex assessore di maggioranza che si è da poco dimesso restando consigliere:


“Nel testo si ripete la frase "le scelte della giunta sono ponderate e volte solo ed esclusivamente al bene di tutti i cittadini"… sorvolando sull’aggettivo questa frase ripetuta si è inflazionata ed è utilizzata di proposito dal sindaco per giustificare appunto le scelte ‘ponderate’.
È vero che la proiezione dei dati per il 2023 indica per ora una riduzione della produzione di indifferenziato dell’11% ma non si può certo pensare che questo sia dovuto al fatto che a Vobarno è stato aumentato di dieci volte il numero delle esposizioni come da tabella riportata.

Come si può pensare di migliorare il risultato se si richiede meno attenzione nel differenziare?
Il miglioramento non può essere prodotto dalla differenza numerica riportata in tabella, che va esattamente in direzione contraria a quello che la logica suggerisce, ma dal fatto stesso che è stata introdotta la tariffa puntuale e questo di per sé ha stimolato una maggiore attenzione nei cittadini.

Alla domanda “Perché allora Vobarno, nonostante un aumento del numero delle esposizioni, ottiene dati migliori”?
Possiamo rispondere che il nostro paese è stato il comune capofila che ha iniziato la battaglia contro i cassonetti a calotta circa dodici anni fa. L’associazione Facciamo Rivivere Vobarno organizzava allora serate informative invitando persone altamente qualificate, quali Stefano Ambrosini, Ezio Orzes e Rossano Ercolini ed io ho poi condotto personalmente numerosi incontri per istruire sul nuovo servizio di raccolta dei rifiuti Porta a Porta. In tutte queste occasioni si è sempre parlato dell’obbiettivo della riduzione dei rifiuti in generale e dell’indifferenziato in particolare utilizzando la tariffazione puntuale come leva. Personalmente non ricordo di aver visto il sindaco (allora vicesindaco) ad almeno uno di questi eventi. La minoranza ‘Impegno Civico’ ed io eravamo fermamente convinti che l’applicazione della tariffazione puntuale avrebbe portato dei buoni risultati, soprattutto per il notevole lavoro di informazione fatto in precedenza.

Premetto che già dal 2019 avevo richiesto l’avvio della tariffa puntuale per il Comune di Vobarno, purtroppo sempre rinviata con inutili e ingiustificati pretesti, soprattutto dal sindaco sostenuto dal consenso della giunta poco informata e senza particolari conoscenze in ambito ambientale. Finalmente nel 2022, con una strategica forzatura, l’attuale minoranza ‘Impegno Civico’ ha portato la tariffazione puntuale in Consiglio Comunale strappando al sindaco la promessa che dal 2023 si sarebbe dato inizio all’introduzione di tale metodo annullando così il rischio di ulteriori rinvii.

Ora l’amministrazione si vanta di risultati ottenuti che si potevano benissimo anticipare al 2019, si gongola del risultato ottenuto, ma se non ci fosse stata la forzatura della minoranza a Vobarno la tariffazione puntuale non sarebbe ancora stata introdotta.

Il sindaco e la giunta però non hanno ancora capito che aumentando il numero delle esposizioni hanno fatto una scelta che va nella direzione opposta a ciò che decreti, norme e concetti basilari sulla gestione dei rifiuti richiedono. Il decreto Ronchi del 1998, che nonostante sia datato è pur sempre attuale, non è ancora stato recepito da questa amministrazione, e riporta testuali parole: “Paghi per quello che produci”. La scelta di aumentare di 10 esposizioni rispetto ai valori medi disattende l’obiettivo di far pagare a chi produce rifiuto e premiare chi, mettendoci attenzione e impegno, ne produce poco anzi, così facendo genera esattamente l’effetto contrario.

Significa che, solo in rari casi, ad un nucleo famigliare che produce molto rifiuto indifferenziato (atteggiamento che denota mancanza di attenzione nel differenziare) viene attribuito un aumento del costo della TARI, e quindi a tutti gli altri che riescono a rimanere nei limiti allargati, non subiscono personalmente le conseguenze del loro comportamento poco virtuoso, di conseguenza la scelta fatta da questa amministrazione fa ridistribuire i costi su tutti, anche su chi, in modo accorto, produce poco rifiuto residuo. Non si parla di quisquilie ma di introiti ‘ponderatamente’ calcolati per Vobarno che per il primo anno di applicazione ammonterebbero a € 83.666,00 e per il secondo anno a € 98.724,16 così che le tariffe diminuirebbero per tutti di tale importo. Questi dati sono stati ponderati e calcolati al centesimo sulle utenze effettivamente presenti nel nostro Comune utilizzando i limiti medi già applicati da 6 comuni seguiti da SAE, che hanno inserito la tariffazione puntuale da almeno 3 anni.

Non è difficile a questo punto calcolare il mancato introito rimandando l’introduzione dal 2019 al 2023 e quanto poco riconoscimento viene dato ai cittadini che con scrupolo differenziano. Questo concetto viene disatteso da questa amministrazione nonostante sia io che la minoranza ‘Impegno Civico’ lo abbiamo spiegato in innumerevoli occasioni di dibattito. È questo il modo di volere il bene dei cittadini, del paese e del territorio? A proposito dove è finito il ‘Progetto Vobarno Pulita’ che con l’allora Sindaco Lancini funzionava perfettamente? Questa amministrazione aveva ereditato un progetto quasi perfetto ed è riuscita a smontarlo completamente, grazie alle sue scelte ‘PONDERATE’. Il progetto non era fine a sé stesso ma voleva essere educativo, uno strumento per diffondere un maggiore e necessario senso civico, il rispetto per il bene pubblico, il piacere di vivere in un paese pulito e persino il miglioramento dei rapporti sociali. Anche questa sensibilità di pensiero è stata completamente disattesa da questa amministrazione.  

Stia attento il sindaco ad auto conferirsi una medaglia sul petto, perché anche se è una patacca potrebbe pungersi e tutta la narrazione sgonfiarsi. Questo non è assolutamente un anticipo di campagna elettorale, ma necessaria informazione ai cittadini nell’ottica dell’attenzione al bene comune”.



Commenti:
ID83204 - 15/07/2023 07:47:30 - (Achille) - L'SCS cinese sempre più vicina

Signor Zanoni, cosa ne dice di introdurre un bel "wastepass"? Ecco come dovrebbe funzionare: chi produce più di un tot di chili di rifiuti indifferenziati, si trova bloccato il "wastepass" e si vedranno sospesa la possibilità di accedere ai servizi e ai locali comunali vobarnesi. Se la negligenza diviene reiterata, ci saranno altre conseguenze da decidere. Vedrà come diventeranno ancora più bravi. Se andrà bene la gente inizierà a mangiarlo pur di non buttarlo, così potrete ridurre al minimo il ritiro porta a porta (facendo altro risparmio). Alla peggio ci troveremo gente che va a buttare l'indifferenziata nei posti più sperduti dove non possono essere visti. Ma il problema sarà di altri in quel caso, e lei potrà tenersi tutti i meriti e vantarsi di avere un comune dove viene prodotto poco rifiuto indifferenziato. Ps: le cedo tutti i meriti per l'idea del "wastepass", tranquillo.

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