29 Agosto 2012, 07.00
Villanuova s/C Salò
In Romania

Ucciso a coltellate

di Ubaldo Vallini

La notizia ha cominciato a circolare sussurrata sabato scorso, a Villanuova sul Clisi. E ancora non si sa con esattezza quando sia successo.

 
Ma è vera: Marco Morelli, 24enne del posto, si trova in carcere in Romania con l'accusa di aver ucciso il padre Gianfranco.
La tragedia sarebbe avvenuta al culmine di un litigio, con il ragazzo che armato di coltello si è spinto ad affrontare il padre 61enne fino ad ammazzarlo.
 
Poi il tentativo di fuga, durato poco: il 24enne è stato infatti acciuffato dalla polizia romena prima ancora che venisse interpellata l'Interpol e ora si trova in carcere.
Nessuno a Villanuova sa nulla sulle sue condizioni.
Dalla Valsabbia è partito ieri il fratello di Gianfranco, Bortolo Morelli, che intende partecipare ai funerali della vittima e che si occuperà anche del nipote, come già gli è capitato di fare altre volte.
 
Una famiglia sfortunata quella dei Morelli. Precipitata nel baratro circa otto anni fa a causa della morte del fratello di Marco, più grande di lui, vittima di un incidente stradale avvenuto sulla A4 fra Brescia e Milano.
Da allora, raccontano in paese, la tranquillità familiare è stata una chimera.
Gianfranco e Rossella non ce l'hanno proprio fatta a stare insieme.
Quando si sono separati lei è rimasta a Villanuova con Marco, lui aveva preso casa a Renzano di Salò.
 
Poi i problemi di lavoro: per papà Gianfranco, che ha deciso di farsi una nuova vita a Simeria, cittadina di 14 mila abitanti nella storica regione della Transilvania; per Marco che non ha mai trovato la sua strada ed ha infilato una serie di sbandate che erano diventate un cruccio per chi cercava ogni giorno di stargli vicino.
 
Quanto è dura sentire il dovere di rimpiazzare un fratello scomparso?
Quanto è sopportabile se il mondo sembra crollarti addosso e proprio non ce la fai?
Intanto papà, interrotta per problemi finanziari l'attività di carpentiere a Villanuova, si era trasferito all'estero.

Per lui una nuova compagna, una nuova attività, una bambina nata da una manciata d'anni.
Specchiandosi nella "rinascita" del padre Marco deve aver visto amplificata la sua sconfitta.
Un risentimento covato a lungo, fino ad esplodere nell'aggressione senza appello, quella che porta all'omicidio.
Gli esperti dicono che a quel punto basta un piccolo rimprovero per far scattare l'irrimediabile.
 
A Villanuova qualcuno racconta che nel fuggire Marco si sarebbe portato via la sorellina come ostaggio, ma non c'è conferma.
I più si portano le mani alla testa: «Che tragedia!» affermano, rimanendo poi senza parole.
E pensano a chi rimane e alle ferite già aperte che diventano piaghe.
 


Commenti:
ID22679 - 29/08/2012 11:28:45 - (valista) - Val

Solo una precisazione,14 anni fa morto il figlio non 8...E' una tragedia e non ci sono parole,oltre alla mamma il mio pensiero va alla nonna 90enne,povera donna non c' pace per lei,prego per tutti loro,ma sinceramente non so a che pro a questo punto.

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