Approvato il bilancio 2023, ricavi e volumi in crescita
di Redazione
Margine di intermediazione pari ad 243 mln (+14%), utile lordo di 72 mln (+25%) ed utile netto di 50,1 mln (+21%). Redditività (Roe) oltre il 13%, previsto dividendo di 0,5 euro per azione
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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta del 13 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2023, che evidenzia un Utile ante imposte di € 72 milioni (+25%) ed un Utile netto di € 50,1 milioni (ex € 41,4 milioni, +21%). L’indicatore di redditività (“ROE”) è pari al 13,4% ed attesta continuità di risultato, stabilità nella performance e capacità concreta di creare valore.
All’Assemblea dei Soci verrà proposta la distribuzione di un Dividendo unitario in denaro di € 0,50 per azione, in linea con l’erogazione dello scorso esercizio ed in conformità ai principi di prudenza che contraddistinguono la strategia aziendale, nell’ambito di un contesto che presenta ancora elementi di incertezza. Il rendimento (dividendo in proposta/valore medio del prezzo dell’azione 2023) è pari al 7% tenendo anche conto del positivo andamento dell’azione della Banca (+46% nel corso dell’anno).
“Il risultato netto, in progressiva e continua crescita, è ancora una volta positivo e di rilievo, a conferma della concreta efficacia delle strategie di sviluppo adottate dalla Banca negli ultimi anni”, ha dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.
“I dati, gli indicatori e le iniziative delineano una Banca indipendente e sana, che sta crescendo - sia per linee interne che per linee esterne - e che intende continuare a traguardare obiettivi sfidanti, creando valore e riconfermandosi quale interlocutore di riferimento per il territorio. Stiamo ampliando il nostro perimetro di attività nell’ambito di un programma di investimenti e di sviluppo, contando su indicatori in progresso e su una base patrimoniale sempre più solida, a sostegno della crescita”, ha aggiunto Barbieri.
A fine esercizio la Raccolta Diretta si è attestata ad € 5.234 milioni in aumento del 6,7% principalmente per effetto della crescita di forme di raccolta a scadenza, come time deposit e prestiti obbligazionari. Tale andamento conferma la capacità di rispondere alle esigenze di risparmio della clientela, mantenendo al contempo adeguati livelli di liquidità. La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 3.126 milioni, in aumento di € 381 milioni, con una crescita del 13,9%. Si conferma importante il contributo del risparmio “gestito” che ammonta ad € 2.034 milioni (+ 9%). La Raccolta Complessiva ammonta quindi ad € 8.361 milioni, in crescita del 9,3% (ex € 7.651 milioni), nell’ambito di un positivo trend di consolidamento delle risorse raccolte e gestite, a valere su una rete commerciale che, ad oggi, conta nr. 71 filiali, dislocate in 5 regioni.
Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.778 milioni, in calo del 3% rispetto allo scorso esercizio, anche tenuto conto del rallentamento generalizzato della crescita economica e della minor domanda di prestiti, influenzata dalle mutate condizioni di mercato. Nell’anno appena concluso la Banca ha sostenuto il territorio erogando circa 4.400 finanziamenti per un totale di € 686 milioni, di cui € 350 milioni rappresentati da mutui ad imprese assistiti da garanzie statali. Il sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa si è invece concretizzato attraverso la concessione di mutui ipotecari a privati per circa € 170 milioni. Prosegue, infine, l’attività della Banca nell’ambito del credito al consumo, anche attraverso il perfezionamento dell’acquisizione del 100% di “Prestiamoci” (Novembre 2023), realtà fintech specializzata nei prestiti personali e nel finanziamento digitale.
Lo stock di Crediti deteriorati lordi (“NPL”) è diminuito da € 186 milioni ad € 184 milioni, sia nell’ambito delle attività di gestione ordinaria e interna del credito, che tramite il perfezionamento di operazioni di cessione di NPL. L’NPL Ratio Lordo, pari al 4,7%, è pressoché stabile, pur a fronte di un fisiologico calo degli impieghi. La “copertura” media dei NPL migliora e passa dal 45,2% (2022) al 48,7%, con un totale dei Crediti deteriorati netti in ulteriore riduzione (€ 94 milioni) ed un NPL Ratio Netto al 2,5% (in lieve miglioramento). L’andamento di tali dati conferma l’attenzione posta sulla “qualità del credito” dalla Banca, che può contare su un indicatore “Texas Ratio” (“capacità di assorbimento patrimoniale dei NPL”) pari al 21,5% ed in ulteriore miglioramento (ex 27%).
I Fondi Propri ammontano ad € 473 milioni (ex € 426 milioni), in sensibile crescita anche per effetto dell’autofinanziamento connesso ai positivi risultati conseguiti. Relativamente ai Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza, gli stessi comprovano la solidità patrimoniale dell’Istituto, con un Cet 1 Ratio al 14,7% ed un Tier Total Ratio al 16,8%, superiori rispetto alle richieste della Vigilanza ed in linea con gli indici di Sistema. Il Patrimonio Netto è pari a € 450 milioni (+16%) e comprende l’intero utile netto del 2023 di € 50,1 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea dei Soci, nonché l’accantonamento a riserva di € 18 milioni, secondo quanto previsto dal c.d. “Decreto Asset” (che regola la “tassa sugli extraprofitti”) e ad ulteriore rafforzamento del capitale aziendale.
Soci ed Azionisti sono pari a circa 43 mila (41 mila i “Soci”), i rapporti di conto corrente ammontano invece a quasi 105 mila, in crescita del 3%.
Il Margine d’interesse raggiunge € 153,2 milioni (+8%), sia per il contributo dell’operatività della gestione caratteristica verso la clientela che per l’aumento dei tassi di riferimento, che già aveva parzialmente e positivamente inciso sul precedente esercizio. A fronte di un incremento degli interessi attivi, la Banca ha scontato maggiori interessi passivi verso la BCE nonché verso la clientela. Le Commissioni nette evidenziano anch’esse una sensibile crescita (+ € 5,4 milioni) raggiungendo € 60,5 milioni (+10%).
Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 243,2 milioni, in incremento del 14,3% (+ € 30,5 milioni), raggiungendo il più alto livello di ricavi di sempre, anche per il positivo contributo della gestione finanziaria del portafoglio titoli e per attività di “negoziazione”.
Le Rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano ad € 35 milioni (ex € 31,9 milioni, per l’applicazione di politiche prudenziali), con un costo del credito pari allo 0,87% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta, pertanto, ad € 208 milioni (+ 15%, + € 27 milioni).
I Costi operativi ammontano ad € 134 milioni e registrano un incremento del 9%, riconducibile alla crescita dimensionale ed operativa della Banca, che sta investendo anche in risorse (845 i dipendenti) ed infrastrutture per uno sviluppo continuo, anche nell’ambito dell’integrazione delle “controllate”. Il Cost Income - indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione - si è attestato al 55%, in miglioramento rispetto allo scorso esercizio.
L’Utile ante imposte ammonta ad € 72 milioni (+ 14,2 milioni), mentre l’Utile Netto si attesta ad € 50,1 milioni, con un aumento di oltre € 8,6 milioni (+ 21%), scontando imposte per € 22 milioni. Il “ROE”, rapporto tra l’utile netto ed il patrimonio netto medio scorporando l’utile di pertinenza, si attesta quindi al 13,4%, in ulteriore miglioramento rispetto all’11,7% registrato nello scorso anno.