Ordine del giorno? No grazie

«Abbiamo appreso dai giornali che un gruppo di minoranza ha presentato, in Parlamento, una proposta di ordine del giorno al fine di chiedere la rimozione del commissario straordinario per la depurazione del lago di Garda, puntualmente respinta dalla camera dei deputati».

Così in una nota il Coordinamento.

Questa iniziativa, che non ha portato alcun beneficio alla causa, è stata avviata senza alcun preliminare confronto con il nostro coordinamento e non aderisce allo spirito con cui il Presidio 9 agosto, in quasi due anni di resistenza, ha lavorato cercando di costruire un dialogo ed un consenso più ampio possibile, coinvolgendo tutte le forze politiche in campo.

«Nel merito, vogliamo sottolineare il fatto che l’ordine del giorno non è norma di legge, non ha, quindi, effetto vincolante.
È un atto di indirizzo, accessorio ad un provvedimento, che può essere messo in votazione. Nella storia parlamentare il Governo spesso ha disatteso questi atti di indirizzo.
Il parere negativo del Governo a volte è dettato più che dal suo contenuto, dalla non pertinenza con l’atto principale, dalle modalità e dai tempi di presentazione o da questioni di opportunità politica.

Riteniamo dunque che questo episodio non vada assolutamente a ipotecare l'esito della nostra lotta.
È importante evidenziare come, nei territori, grazie ad un incessante lavoro di informazione capillare, è in continua crescita la consapevolezza della follia del progetto in questione.

L'opzione Gavardo e Montichiari infatti, oltre a non essere in grado di garantire la salvaguardia del lago di Garda, impatterebbe su un territorio estraneo, mentre dal punto di vista economico graverebbe con costi di gestione elevatissimi anche sulle bollette di tutti i cittadini della nostra provincia.
Oltretutto, il fronte del dissenso è sempre più esteso e coinvolge anche le Amministrazioni comunali locali che non si stanno risparmiando nel mettere in campo azioni incisive.

Ricordiamo inoltre che il Ministro deve ancora incontrare, come promesso nell'incontro del 3 aprile, Regione Veneto, Lombardia e Provincia autonoma di Trento.
Sarà fondamentale che Regione Lombardia arrivi a questo appuntamento con una posizione chiara, volta a rispettare gli impegni presi con l'approvazione all'unanimità degli emendamenti che finanziano l'avvio di uno studio sullo stato ecologico del fiume Chiese e con l'approvazione, a larga maggioranza, della mozione sulla depurazione del Garda del novembre 2021, attraverso la quale si incaricava di chiedere al Governo la revisione delle decisioni assunte in precedenza, per valutare l’opportunità di riprendere il percorso interrotto, seguendo un iter istituzionale condiviso con tutti gli enti coinvolti.

Dal canto nostro continueremo a monitorare la situazione e a lavorare incessantemente per raggiungere i nostri obiettivi».

Il comitato di coordinamento del Presidio 9 agosto