«Il Chiese non può essere il corpo recettore»

Lo dice chiaro Gianluca Bordiga, portavoce della Federazione del tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo Lago d'Idro: “Il fiume Chiese non può essere il corpo recettore dello scarico del nuovo depuratore del Garda di Esenta di Lonato”.
È una decisione che è scaturita nella riunione di venerdì della Federazione che vede unite 22 associazioni ambientaliste che si battono per la tutela del fiume Chiese del Lago d'Idro.

E le motivazioni sono chiare: “Il Chiese ha un terzo della portata del Mincio e come si può vedere in questi giorni proprio nella zona della Bassa il fiume si trova in secca”.

Inoltre la motivazione che la condotta sarebbe più corta di 8 km (18 per raggiungere il Mincio, 10 per raggiungere il Chiese) non regge visto che nell'ipotesi di Visano era addirittura di 40 km.

Per Bordiga l'insistenza della presidente della comunità del Garda nonché ministro Mariastella Gelmini sull'ipotesi di Gavardo e Montichiari per il depuratore del Garda è tutta una strategia per far digerire la nuova ipotesi di Esenta di Lonato.

"Come Federazione dobbiamo ancora decidere se partecipare al tavolo che Acque Bresciane ha convocato per le associazioni; nel contempo non si ferma la nostra azione culturale presso le comunità del Chiese per far comprendere l'importanza della tutela del territorio: è un'azione culturale nella quale vogliamo coinvolgere i cittadini ma anche le Amministrazioni comunali".

Infatti nella Bassa c'è preoccupazione per questo scenario che porterebbe le acque del depuratore in uscita dal depuratore nel fiume Chiese e nei Navigli che attraverso i centri abitati della Bassa.

“Siccome viene detto l'acqua depurata si può dirittura bere allora perché non scaricarla direttamente nel lago?” è la domanda che si pone Bordiga.

Per la Federazione la strada maestra è la condivisione delle scelte, consapevoli che il bacino del Chiese va preservato e tutelato. Sono già in programma altre riunioni per discutere sul tema.

Inoltre la Federazione ha intenzione di pubblicare on-line un giornale bimestrale che si intitolerà “Acqua del fiume Chiese che unisce”, con l'obiettivo di portare avanti la tutela del fiume raccontando le comunità attraversate nel corso d'acqua.