Alpini, storie da raccontare

Gli alpini sono una presenza ancora capillare sul territorio, sono protagonisti di tante iniziative di volontariato che spazia dalla cura dell’ambiente, all’antincendio boschivo, a iniziative di solidarietà, senza dimenticare il loro essere un’associazione d’arma sempre presente alle manifestazioni ufficiali ed essi stessi impegnati a tramandare i valori di amicizia, amor di Patria, rispetto e solidarietà.

Non sempre, però, tutto questo viene comunicato e non sempre nella maniera giusta.

Per questo il 24° Convegno itinerante della stampa alpina (Cisa), che si è svolto nel fine settimana a Limone sul Garda, organizzato dalla rivista nazionale dell’Ana L’Alpino in collaborazione con la sezione di Salò “Monte Suello”, aveva come tema il rapporto degli alpini con le testate e le tv locali e nazionali.

All’incontro erano presenti i direttori e redattori dei giornali delle sezioni e dei gruppi dell’Ana di tutta Italia e anche delle sezioni estere.
A dare consigli e suggerimenti sono stati invitati in veste di relatori i due direttori dei principali giornali locali bresciani: Nunzia Vallini del Giornale di Brescia e Massimo Mamoli di Bresciaoggi e de L’Arena.

Mamoli ha suggerito di non fermarsi a raccontare delle manifestazioni che vedono sempre la presenza di numerose persone, ma di cercare di raccontare le storie degli alpini, le loro attività, le loro iniziative di volontariato.

Da Vallini l’invito a “farsi carico dell’onere della narrazione”, per dare voce alla foresta che cresce, in modo da comunicare storie che sanno educare, per portare la loro cultura di solidarietà nella società.

La discussione è poi proseguita in due gruppi di lavoro condotti dai due direttori che hanno messo in evidenza la necessità per ciascuna sezione di avere un ufficio stampa che curi i rapporti con la stampa locale.

Se in ambito bresciano, dove la realtà delle Penne nere è capillarmente presente, non ci sono difficoltà ad avere rapporti con la stampa e le tv locali, altre sezioni faticano invece a intessere questi contatti.

Da parte sua, l’Ana nazionale fatica ad avere visibilità sulle testate nazionali, anche se il direttore dell’Alpino, Bruno Fasani, ha ricordato che da quando è stato creato un ufficio stampa presso la sede nazionale, è diventato un punto di riferimento per le diverse attività di comunicazione.

Il convegno si è concluso domenica con il presidente dell’Ana Sebastiano Favero che ha sottolineato come negli ultimi anni la stampa alpina delle sezioni e dei gruppi sia molto migliorata, con l’invito a fare un ulteriore salto di qualità con il rapporto con la stampa locale.
Infine la premiazione della migliore testata dell’anno, con il premio “Piotti” assegnato a “Noi dé la Valcamonica”, della sezione camuna dell’Ana.

A curare l’accoglienza degli alpini giunti da tutta Italia gli alpini della Sezione di Salò, che ha coinvolto i suoi gruppi gardesani e valsabbini anche per la preparazione di pranzi, cene e spuntini, dove sono stati proposti piatti e prodotti locali, dal pesce di lago ai formaggi montani all’immancabile spiedo.