Una legge perché possano vivere

Tenere in piedi le identità e mettere insieme i servizi. Questa in estrema sintesi la filosofia della proposta di legge sui piccoli comuni che vede come primo firmatario l’on. Ermete Realacci (Margherita), ieri a Brescia per illustrarne i contenuti. Presenti all’incontro, tenutosi all’Acb (Associazione comuni bresciani), anche l’on. Pierangelo Ferrari, Carlo Panzera (presidente Acb e sindaco di Vobarno), Sergio Zanetti (sindaco di Verolavecchia), Giuliana Zacco (sindaco di Gottolengo) e Fabio Ferraglio (presidente della Comunità montana di Valle Trompia).

La proposta di legge, sottoscritta da ben 155 deputati, è stata approvata all’unanimità alla Camera e si appresta ora a entrare in Senato. «La convinzione di fondo - spiega Realacci - è che i comuni e in particolare i piccoli comuni, che sono sempre stati considerati un punto di debolezza del nostro Paese, sono al contrario un punto di forza dell’Italia, che deve entrare nella competitività non perdendo la propria anima».
La proposta di legge che ha per oggetto «Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonché dei comuni compresi nelle aree protette» andrebbe a interessare 138 comuni della nostra provincia su un totale di 206. In Italia sarebbe invece applicata al 72% dei comuni, addirittura al 75% in Lombardia.

Vediamo ora nel dettaglio alcune misure previste.

• La legge prevede fondi per 145 milioni di euro per il periodo 2007-2009, che entreranno a regime nel 2010, destinati alla realizzazione di infrastrutture e a sgravi fiscali a favore dei piccoli comuni;
• lo Stato e le Regioni possono promuovere unioni fra comuni per la gestione dei servizi e per le funzioni comunali;
• in accordo con il Ministero dell’economia il pagamento delle bollette può essere effettuato tramite la rete telematica nelle tabaccherie e nei luoghi convenzionati;
• la nascita dei bambini può essere registrata nel comune di residenza se è avvenuta nel territorio regionale cui il comune appartiene;
• su iniziativa delle Regioni, le Asl possono stipulare accordi con i comuni e le farmacie affinché venga assicurata la dispensazione dei farmaci;
• le Regioni, sentito l’ente locale, possono stipulare convenzioni con gli uffici scolastici regionali per evitare la chiusura o l’accorpamento delle scuole dei piccoli comuni o, nel caso in cui questo non sia possibile, garantire misure che riducano il disagio degli utenti;
• riduzione dell’Ici sulla prima casa e sulle attività commerciali di chi sceglie di trasferirsi in un piccolo comune, oltre ad agevolazioni sull’acquisto di immobili e, a determinate condizioni, sul trasferimento di terreni agricoli, sulla ristrutturazione di immobili abbandonati e sul trasferimento di residenza e di attività commerciali nei piccoli comuni;
• è previsto nei prossimi tre anni un fondo per gli interventi diretti a tutelare l’ambiente e i beni culturali, a mettere in sicurezza le infrastrutture stradali e gli istituti scolastici, nonché a promuovere lo sviluppo economico e sociale nei piccoli comuni.

«La legge - chiosa Realacci - intende rispondere al problema di avere politiche più coordinate anche dal punto di vista dell’offerta dei servizi, senza tuttavia perdere la forza dell’orgoglio identitario, senza cioè ricorrere a fusioni tra piccoli comuni».
Apprezzamento è stato espresso da Carlo Panzera, che ricorda come con la Finanziaria, «nonostante abbia come obiettivo prioritario il risanamento dei conti pubblici e nonostante abbia avuto inevitabili ripercussioni anche sui bilanci dei comuni, è stato tuttavia introdotto un fondo di 160 milioni di euro riservato ai piccoli comuni e in particolare ad anziani e bambini».

Fabio Ferraglio sottolinea invece «la necessità di premiare la meritocrazia e di scommettere sulla gestione associata dei servizi. La montagna bresciana - aggiunge - ha peraltro dato segnali di avanzamento in questo senso». E, mentre Sergio Zanetti pone l’attenzione sul Pgt (Piano di governo del territorio) della Provincia, giudicato «un po’ troppo flessibile», Giuliana Zacco rimarca che «la valorizzazione del territorio passa proprio dai soggetti comunali».


Marco Tedoldi dal Giornale di Brescia

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