18 Giugno 2007, 00.00
Valsabbia - C
Incidenti

Col pericolo all'orecchio

di Maura Vallini

Gli incidenti stradali sono tra le principali cause di morte o disabilitŕ nel mondo. Un dato che negli ultimi vent'anni ha scalato la classifica delle principali cause di decesso mondiali. Fra le «distrazioni» pericolose anche l'abuso del cellulare.

Gli incidenti stradali sono tra le principali cause di morte o disabilità nel mondo. Un dato in continua crescita che negli ultimi vent'anni ha scalato la classifica delle principali cause di decesso mondiali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità morirebbe infatti un giovane ogni 90 secondi.
Ad impressionare sono anche altri numeri: le ferite da incidenti dovuti al traffico uccidono quasi 350 persone al giorno, più di 127.000 ogni anno in Europa. Non ce ne rendiamo conto, ma è come se un evento catastrofico uccidesse la popolazione di una città di medie dimensioni ogni anno.

Morti e feriti sulle strade che non avvengono sempre per caso: ci sarebbero precise responsabilitĂ . Vediamo quali.
L’assassino più temibile è la velocità. Tanto che, secondo l'Unione Europea, sarebbe sufficiente ridurla in media di soli 3 km/h per salvare attorno alle 5/6 mila vite ogni anno e prevenire qualche cosa come 120/140 mila incidenti. “Un’ipotesi che avrebbe anche il vantaggio di far risparmiare alla collettività 20 miliardi di euro” fa notare l’U.E., attenta alle esigenze dell’economia che sempre più spesso finiscono con l’influenzare le scelte politiche, oltre che la formulazione delle normative.

Fra le cause di incidente ci sono anche i comportamenti errati di guida, lo stato delle infrastrutture, difetti o avarie del veicolo e, non ultime, alterazioni delle condizioni psico-fisiche del conducente (dovute ad alcol, medicinali o sostanze stupefacenti). Questi motivi non sono ovviamente da mettere sullo stesso piano: le alterazioni psico-fisiche e i comportamenti errati di guida vanno per la maggiore. Va inoltre calcolato che il grande carico sociale delle ferite da traffico si aggiunge ad altri effetti nocivi per la salute relativi al trasporto, come l’inquinamento, il rumore, l’incremento degli stili di vita sedentari e i cambiamenti climatici globali.

Altri dati ci indicano che in Europa sono soprattutto i giovanissimi a pagare il prezzo più alto: ci sono 6500 bambini che muoiono ogni anno di incidente sulla strada, la principale causa di morte per i cittadini di età compresa fra i 5 e i 29 anni. Questo gruppo, che possiamo definire di giovani e giovanissimi, rappresenta più del 30% delle vittime d’incidenti.
Le infrastrutture? Che le strade dalle nostre parti non siano quanto di meglio ci possa essere per la sicurezza non è certo una novità. Il problema è stato più volte avanzato anche dal “Comitato strada Valle Sabbia”. Va da sé che a condizioni particolari della viabilità dovrebbero corrispondere adeguati atteggiamenti degli utenti della strada. Il problema principale, dunque, rimangono i comportamenti pericolosi che vengono adottati mentre si guida un veicolo, con due o più ruote.

Fra questi l’uso del telefono cellulare, guarda caso tanto caro ai giovani che finiscono poi nelle statistiche.
Avere soltanto una mano libera concorre a diminuire la sicurezza, questo ci pare ovvio. Non sarebbe d’aiuto nemmeno il ricorso all’auricolare, almeno stando ad uno studio, recentemente condotto da ricercatori australiani, che ha preso in considerazione 456 “autisti” di età superiore ai 17 anni, possessori di un telefono cellulare e coinvolti in incidenti stradali che richiedessero cure ospedaliere. La ricerca ha cercato di definire attraverso le interviste e i tabulati forniti dalle compagnie telefoniche, l’eventuale uso del cellulare al tempo stimato dell’impatto.

I risultati? Chi utilizza il cellulare mentre guida, con o senza auricolari poco cambia, è soggetto ad incidenti quattro volte di più rispetto a chi non ne fa uso. Lo studio afferma così esplicitamente che l’utilizzo del cellulare “a mani libere” non aiuta. Anzi: i guidatori si sentono autorizzati ad effettuare più chiamate. Distraendosi non poco, visto che il cervello non sarebbe in grado di rispondere in maniera efficace ad input visivi e uditivi nello stesso momento. Forse è questo il motivo per cui in Australia l’utilizzo del cellulare alla guida è vietato, anche se con auricolari.

La ricerca australiana ha sollevato non poche polemiche. Guarda caso proprio una compagnia di telecomunicazioni ha sostenuto che le distrazioni prodotte dai telefonini non sono diverse da quelle che si producono mangiando mentre si è al volante oppure parlando con il proprio vicino. Ecco perché, sempre secondo la compagnia, si tratterebbe solo di applicare una serie di accorgimenti, come capire quando è il momento di non rispondere o non parlare al telefono nel traffico. L’argomentazione ci pare debole, soprattutto è difficile ricavarne una norma di comportamento. Certamente è piuttosto interessata.

Resta un fatto: l’immagine della nostra auto accartocciata dovrebbe farci riconsiderare l’importanza del trillo proveniente dal nostro cellulare. E se ci provassimo a risparmiare una vita?


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